Arriva la delibera in consiglio:
i villini Liberty diventano ‘intoccabili’,

PORTO SAN GIORGIO - In bilico il piano per il borgo marinaro. Contestualmente saranno ammessi specifici interventi su edifici che si trovano in zona collinare o nell’ambito urbanizzato e che il Prg rivierasco aveva classificato “in modo inconsueto” come zona A, quindi centro storico

di Sandro Renzi
Salve le ville in stile Liberty, almeno quelle poche ancora rimaste in piedi in città. E’ tutto contenuto all’interno di una delibera che passerà all’esame del consiglio comunale tra poche ore. L’ultimo di questa amministrazione prima delle attese elezioni di domenica. Tecnicamente, il provvedimento agli occhi dei meno esperti in materia urbanistica potrebbe sembrare un mero correttivo all’applicazione della legge regionale sul Piano casa, in realtà contiene al suo interno tre proposte importanti. Una la si potrebbe definire quasi “storica”, come storici sono gli edifici a cui si rivolge, ovvero quelle splendide ville in stile Liberty che fanno bella mostra di sé sul lungomare. Ebbene, con il via libera del consiglio, non si potranno più “toccare”. Non potranno essere abbattute, come è già accaduto in un passato anche recente, o modificate. Saranno a tutti gli effetti immobili di particolare interesse architettonico per i quali gli uffici comunali hanno stoppato qualsiasi intervento in deroga rispetto a quanto previsto dal Piano casa. E riguarderà tanto le ville in prima quanto quelle in seconda fila, ma anche le altre sparse in giro per Porto San Giorgio.

Per qualcuno potrebbe sembrare scontato, ma in realtà non è così. La norma regionale autorizzava infatti deroghe all’altezza, ai volumi ed alle distanze in tutte le zone esterne al centro storico. Quindi anche al lungomare. Ville comprese. Una delle peculiarità che ha reso famosa Porto San Giorgio nel ‘900 è finalmente salva. Si tutela il patrimonio storico ed architettonico. Contestualmente saranno ammessi specifici interventi su edifici che si trovano in zona collinare o nell’ambito urbanizzato e che il Prg rivierasco aveva classificato “in modo inconsueto” come zona A, quindi centro storico. Sarà possibile intervenire ma sottoponendo l’intervento ad un Piano di recupero. Un secondo provvedimento riguarda invece l’area compresa tra viale della Stazione e via Leopardi. Si tratta di un’ampia fetta del vecchio Borgo Marinaro che la Regione ha individuato come zona a rischio esondazione aggiornando il Pai (piano di assetto idrogeologico). Significa che il piano di recupero del Borgo, che prevede incrementi volumetrici, approvato dal Comune non potrebbe più essere applicato. Mentre il Piano casa sì purché non si tratti di nuove costruzioni.

 

 

Anche in questo caso amministrazione ed uffici sono intervenuti per fare chiarezza rispetto a ciò che si può e ciò che non si può fare, ma anche per salvaguardare l’identità del Borgo. L’obiettivo è quello di impedire ampliamenti volumetrici non controllabili, ma consentiti dal Piano casa, e mantenere l’allineamento delle costruzioni sul fronte stradale. In altre parole “garantire la maglia del tessuto urbano storico” costituito da edifici a schiera. E per fare ciò il disegno previsto dal Piano di recupero del Borgo Marinaro sarà prevalente rispetto al Piano casa. Terzo ed ultimo provvedimento riguarda quei progetti che prevedono una deroga alla distanza minima dai confini di una zona pubblica attraverso una riduzione dei distacchi esistenti. Tale deroga sarà consentita solo previa autorizzazione della giunta.


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3 commenti

  1. 1
    Claudia Petrelli via Facebook il 5 Giugno 2017 alle 20:56

    Peccato che qualcuna già non ci sia più. …..

  2. 2
    Piero Cochetti via Facebook il 5 Giugno 2017 alle 21:20

    Peccato far restare gli altri obbrobri

  3. 3
    Patrizia Rugginelli via Facebook il 5 Giugno 2017 alle 22:19

    …come si dice.. meglio tardi che mai!!

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