Nuova giunta: per Loira
è arrivato il momento delle scelte

PORTO SAN GIORGIO – Cinque assessori e la presidenza del consiglio comunale da assegnare. Sei posti per sei liste se non fosse che il Pd porterà sul tavolo del primo cittadino una richiesta precisa: tre posizioni, forte del risultato elettorale ottenuto

 

di Sandro Renzi

Sei nomi da incasellare. Sei posizioni da coprire. Per il sindaco Loira è arrivato il momento delle scelte. Domani incontrerà tra gli altri anche i rappresentanti della lista Porto San Giorgio a sinistra, la stessa che ha candidato l’ex assessore al bilancio Renato Bisonni. E poi tutte le altre a seguire. Abbottonatissimo Giorgio Raccichini, l’altra punta di diamante della compagine. “Aspettiamo di conoscere le intenzioni di Loira prima di parlare”. Il primo nodo da sciogliere per il rieletto sindaco è infatti quello della giunta.

Cinque assessori e la presidenza del consiglio comunale da assegnare. Sei posti per sei liste se non fosse che il Pd porterà sul tavolo del primo cittadino una richiesta precisa: tre posizioni, forte del risultato elettorale ottenuto. E questo basta già di per sé a scompigliare le carte. A bussare alla porta di Loira sono quindi più liste che posti disponibili da coprire.

I centristi, dal canto loro, hanno le idee chiare. “Siamo in attesa di essere convocati –confessa Giuseppe Catalini, presidente del consiglio comunale nell’ultima amministrazione- ma è ovvio che ci aspettiamo una posizione, in fondo facciamo parte di una coalizione e se i parametri utilizzati nella composizione della nuova giunta saranno gli stessi di cinque anni fa, quando sono state premiate tutte le liste, allora non ci saranno problemi. Tutti abbiamo contribuito alla vittoria di Loira al primo turno e siamo pronti per ricominciare a lavorare”. Messaggio fin troppo limpido. “Il Pd è cresciuto” rimarca ancora Catalini, consapevole forse che i dem rivendicheranno una maggiore visibilità rispetto al precedente esecutivo ma poi aggiunge “tanti voti sono andati solo alla lista Pd accanto alla quale erano stati indicati dagli elettori i nomi di candidati appartenenti ad altre formazioni”. Insomma per Loira la strada si fa tutta in salita. Ci sono punti fermi da cui neanche il sindaco, che ha dichiarato di voler comunque decidere in piena autonomia, sembra possa discostarsi. Si chiamano Francesco Tota Gramegna (il candidato più eletto del Pd) e Valerio Vesprini (il candidato più eletto in assoluto). Per loro il posto è assicurato. C’è poi la quota rosa da rispettare e l’exploit di Catia Ciabattoni porterebbe a ritenere plausibile una sua riconferma in giunta ma con deleghe in parte rivisitate.

E poi c’è il segretario del Partito Democratico, Andrea Di Virgilio, artefice del risultato targato Pd per il quale si potrebbe aprire un posto nell’esecutivo. E sono quattro. C’è la lista del sindaco che spinge per l’ingresso di Giampiero Marcattili. E sono cinque. E resta una sesta posizione da assegnare ai centristi o alla sinistra. Ammesso e non concesso che lo stesso Loira decida a priori di non riconoscere un ruolo pure alla lista dell’ex assessore Umberto Talamonti e della consigliera Daniela Minnetti. Scenari confusi e nodi articolati a cui deve mettere mano il sindaco conscio che qualcuno dovrà pure scontentare se vorrà trovare la quadratura del cerchio. E trovarla in tempi rapidi. Chissà allora che non pensi anche di lasciare la presidenza del consiglio ad un esponente del Pd, liberando così una posizione in giunta per le altre liste della coalizione con l’obiettivo di puntare sulla continuità amministrativa. Ed ecco allora che rispunterebbe il nome di Renato Bisonni.


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