di Sandro Renzi
Tre assessorati al Pd, come già anticipato da Cronachefermane, uno alla lista del sindaco ed uno a Valerio Vesprini, il candidato più votato. Nicola Loira sta per chiudere il cerchio e già domani potrebbe annunciare i nomi della nuova giunta. In squadra pure Francesco Tota Gramegna. Ma i riflettori sono tutti accesi sul Pd. Sempre più in bilico, per usare un eufemismo, la posizione dell’ex assessore Catia Ciabattoni a cui il rieletto primo cittadino potrebbe preferire Elisabetta Baldassarri, già assessore ai servizi sociali nell’esecutivo Brignocchi. La porta resta ancora aperta invece per il segretario dem Andrea Di Virgilio. La scelta potrebbe ricadere su di lui o in alternativa sull’ex consigliere comunale e provinciale, Massimo Silvestrini. Quest’ultimo, peraltro, papabile presidente del consiglio cinque anni fa.
Operazione politica poi naufragata. Ora si torna a fare il suo nome tra i possibili componenti della squadra a cui sta lavorando il sindaco. Che a sua volta non potrà non soppesare il ruolo avuto da Di Virgilio tanto nella crescita percentuale del partito Democratico che nel successo elettorale della coalizione. Dentro pure Giampiero Marcattili che lascerebbe spazio in consiglio al giovane De Luna. Secondo voci di corridoio per Giuseppe Catalini si aprirebbe invece una posizione come presidente del consiglio. A secco d incarichi resterebbe la lista di Bisonni e Raccichini. Con l’ex assessore al bilancio che avrebbe detto di no ad una sua nomina a presidente della San Giorgio Energie.
Quelle che ha di fronte Loira sono quindi ore decisive per chiudere la partita, stretto tra la necessità di garantire un rinnovamento della squadra (e in questa maniera la metà delle posizioni sarebbe affidata ad alcune new entry) e mantenere un complesso equilibrio tra le forze in campo che spaziano dal centro alla sinistra, con un asse politico più spostato al centro che non a sinistra se confermate le indiscrezioni. Consapevole tuttavia che qualunque cosa deciderà, inevitabilmente qualche lista resterà delusa e che è necessario chiudere il capitolo quanto prima. Sono infatti trascorsi sedici giorni dalle elezioni e qualche partito cominci ad avere i nervi a fior di pelle.
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