La Polizia postale ha ricevuto finora circa 170 segnalazioni relative al fenomeno Blue Whale, delle quali meno del 5% sono qualificanti come casi di ipotesi di reato come l’istigazione al suicidio o il procurato allarme.
Lo ha sostenuto il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione ieri alla Camera, in risposta ad una interrogazione dell’on. Lara Ricciatti, vice presidente del gruppo Articolo 1 – Movimento democratico e progressista alla Camera.
Nell’atto di sindacato ispettivo Ricciatti chiedeva al ministro dell’Interno quali iniziative intendesse adottare su tale fenomeno e se non ritenesse opportuno potenziare i presidi territoriali della Polizia postale, in chiave di formazione preventiva per famiglie e scuole, sui rischi di tali fenomeni.
Sul punto, il sottosegretario Manzione ha riferito che nel “portale del Commissariato di pubblica sicurezza on line è stata resa operativa una stanza virtuale dedicata, per rivolgere consigli ai genitori e ai ragazzi e illustrare i pericoli emergenti in Rete, agevolare le segnalazioni e sensibilizzare gli utenti, anche grazie all’ausilio specialistico di psicologi della Polizia di Stato”. Manzione ha aggiunto che “la tematica della ‘balena blu’ è stata inserita nella campagna che gli uffici della citata struttura specialistica della Polizia postale svolgono nelle scuole per un uso consapevole del web”.
Quanto alla richiesta, avanzata da Ricciatti, di rivedere il piano di riorganizzazione della Polizia di Stato che prevede la soppressione di oltre 50 uffici territoriali della Polizia postale in varie regioni, Manzione ha ribadito quanto già affermato dal vice ministro Bubbico in risposta ad un altro intervento della deputata marchigiana, della scorsa settimana, in difesa dei presidi territoriali della Polizia postale, sostenendo che il piano di riorganizzazione “è ancora in fase di predisposizione”.
“La diffusione del fenomeno del ‘Blue Whale’, con diversi casi segnalati nella regione Marche, dimostra come sia necessario mantenere e rafforzare i presidi delle forze dell’ordine in chiave preventiva – ha replicato Ricciatti -, garantendo al contempo un’azione di sensibilizzazione culturale nelle scuole.
“Trattandosi di adolescenti – aggiunge Ricciatti – non credo vadano inseguite le percentuali. Un allarme non è dato dalle cifre ma dalla gravità degli atti, per questo sono molto preoccupata e ritengo che serva agire nelle scuole. Mi auguro – conclude – che il piano di riorganizzazione non sacrifichi questa missione”.
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