Ginevra Corinaldesi
Medico condotto, ufficiale sanitario in carcere, medico scolastico. E dopo la pensione, volontaria all’interno dell’ospedale di Fermo, senza dimenticare la sua preziosa collaborazione con il Consultorio “Famiglia Nuova” di Fermo, organizzando con l’aiuto di altri medici, corsi a carattere sanitario sulla terza età e incontri per genitori sui problemi infantili.
Una grande personalità quella di Ginevra Corinaldesi, nata a Serra San Quirico nel 1904 e morta a Fermo nel 1997, un medico scrupoloso, serio, competente che la città di Fermo vuole ricordare e omaggiare intitolandole la ex Sala Giunta del Comune (al secondo piano della Sede Comunale).
“Una figura che vogliamo assolutamente ricordare per l’alto contributo medico, scientifico e sociale che ha dato alla nostra città ed al territorio” ha dichiarato il Presidente del Consiglio Comunale Lorena Massucci che lo scorso anno presentò una mozione con cui chiese di intitolare a figure femminili che si sono storicamente distinte nel nostro territorio in campo sociale, culturale, medico e scientifico non solo vie pubbliche ma anche luoghi pubblici e sale.
“Una delle prime donne che si è inserita in una professione tipicamente maschile e che si è distinta nell’impegno sociale che le è anche valso il Premio Plauso nel 1996” ha aggiunto Laura Ilari, consigliera comunale e Presidente della Commissione Pari Opportunità.
BIOGRAFIA DI GINEVRA CORINALDESI
Ginevra Corinaldesi nacque a Serra San Quirico, in provincia di Ancona, il 2 aprile 1904. Dopo aver frequentato il liceo classico a Jesi, nel 1923, si iscrisse al corso di laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Camerino. Con grandi sacrifici per le precarie condizioni economiche della famiglia, riuscì a completare gli studi a Pisa (non essendo stato istituito a Camerino il quinto anno di corso) dove si laureò il 18 luglio 1929 con la votazione di 110 su 110.
Il 21 aprile 1930 conseguì l’abilitazione all’esercizio della professione medica e divenne medico condotto a Montelparo dove rimase per venti anni.
Nel 1950 vinse il concorso per una delle condotte mediche di Fermo e lì si trasferì con tutta la famiglia, svolgendo anche le funzioni di ufficiale sanitario presso il carcere e di medico scolastico.
In pensione dal 1971, seguitò a svolgere attività di volontariato all’interno dell’ospedale di Fermo. Ricevette riconoscimenti e premi come “Creare è donna” nel 1988 e “Premio Plauso” nel 1996.
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