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Croce azzurra, scatta la protesta:
“Alle Pro loco in Festa
messi in un angolo al buio”

PORTO SAN GIORGIO - La pubblica assistenza sangiorgese è stata posizionata davanti al Comune, a differenza degli altri anni in cui veniva sistemata nella postazione centrale: "Siamo noi la pubblica assistenza della città. E per noi il contatto con i cittadini è fondamentale"

L’ambulanza della Croce azzurra nella postazione nord, davanti al Comune

Piazzati nella postazione nord, davanti al Comune. Una decisione che a alcuni mitili della Croce azzurra proprio non è andata giù. I volontari della pubblica assistenza sangiorgese, nel pieno spirito di servizio, si sono comunque sistemati dove è stato loro indicato e hanno assolto ai loro compiti di vigilanza sanitaria sulla manifestazione Pro loco in Festa. Ma qualcuno di loro vuole almeno sfogarsi a parole: “A differenza di tutti gli altri anni, quando ci destinavano alla postazione centrale, quest’anno ci hanno mandato davanti al Comune, alla postazione nord. Noi andiamo. Ci mancherebbe altro. Ma permetteteci di alzare l’indice. Siamo la pubblica assistenza della città. E da sempre, oltre che correre in caso di emergenza, facciamo di tutto per cercare di avvicinare la cittadinanza e la gente a noi. Servono sempre volontari, militi e, più in generale un sostegno, anche morale, da parte dei sangiorgesi. Per questo motivo, per nessun altro – fanno sapere alcuni volontari – per noi essere visibili, anche in simili manifestazioni, è importante. Non è certo per vanità, che cosa ce ne facciamo? Ma quest’anno l’organizzazione delle Pro loco in Festa ci ha mandati a nord destinando un’altra pubblica assistenza alla postazione centrale. Francamente non ci è piaciuta questa mossa, soprattutto perché oggi alla guida della Pro loco sangiorgese c’è una persona (Massimo Agostini) che ha rivestito anche il ruolo di nostro presidente. Questo semplicemente per dire che dovrebbe conoscere bene le nostre dinamiche e le difficoltà che incontriamo ogni giorno. Qualcuno ci aveva anche promesso che i nostri militi in servizio non avrebbero pagato i pasti. Così non è stato ma lasciamo stare. Comunque continueremo con professionalità e dedizione a svolgere il nostro ruolo, come abbiamo sempre fatto. Speriamo che almeno questo ci venga riconosciuto”.


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