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5 luglio, la solidarietà di Libera Fermo: “Facciamoci carico dell’educazione dei giovani”

FERMO - Per il Presidio Scolastico l’omicidio di Emmanuel a Fermo è il segno di un deserto culturale diffuso, di una crescente negazione della dignità della persona

Ad un anno di distanza dal 5 luglio anche il Presidio Scolastico di Libera Fermo manifesta la sua solidarietà a tutti coloro che ogni giorno fanno del loro essere cittadini memoria ed impegno.

“Come un anno fa affermò Don Luigi Ciotti in occasione della manifestazione per la morte di Emmanuel: ‘Si passa il tempo a discutere di banche, di borse, di conseguenze della Brexit – ed è giusto, gli effetti dell’economia ricadono sulla vita di tutti noi – ma intanto non ci accorgiamo di quanto queste nostre vite, le loro relazioni, siano ammalate, svuotate di senso e di umanità. L’omicidio di Emmanuel a Fermo è il segno di un deserto culturale diffuso, di una crescente negazione della dignità della persona’.

Il Presidio di Fermo è attivo ormai da più di tre anni sul territorio e si è posto come obiettivi principali proprio quelli volti all’educazione alla responsabilità dei giovani. E’ nell’attività quotidiana del presidio stesso la volontà di affiancare i giovani studenti in un percorso di consapevolezza su quali siano i diritti umani, nel ricordare, nell’impegnarsi e nel saper ‘distinguere per non confondere’ come ci insegna sempre Don Luigi Ciotti. E’ importante sposare la causa della giustizia sociale, della solidarietà ed investire sulla speranza che i giovani ci danno, per questo il cammino che la scuola compie è un cammino fatto di piccoli passi, giorno per giorno, volto a formare cittadini in grado di accogliere e non denigrare e distruggere per evitare che fatti di razzismo, discriminazione ed emarginazioni vengano ancora compiuti portando conseguenze irreparabili.

È dell’educazione dei giovani che tutti dobbiamo farci carico e il Presidio di Fermo fa di questo la sua finalità prima operando insieme a tutti coloro che sul territorio vogliono perseguire gli stessi intenti e manifestando ancora vicinanza a chi sta vivendo nella memoria che si fa impegno”.


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