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Autopsia sul cadavere di Via Respighi:
impronte compatibili
con il 40enne magrebino

FERMO - Per quanto riguarda le cause della morte sul cadavere non vi sarebbero traumi tali da far pensare ad una morte violenta. Restano da verificare ora le analisi tossicologiche per capire l'eventuale uso di farmaci da parte del magrebino deceduto

 

Si è svolta nel primo pomeriggio di oggi, all’obitorio del Murri di Fermo, l’autopsia sul corpo dell’uomo trovato privo di vita la mattina dello scorso 11 luglio all’interno dell’edificio in costruzione di Via Respighi (leggi l’articolo). Ad occuparsene il medico legale Alessia Romanelli. Un lavoro non facile visto lo stato di deterioramento in cui è stato trovato il cadavere a seguito dell’esposizione, per circa quattro giorno, al forte caldo.

Un’esame portato avanti dinnanzi agli uomini del commissariato di Polizia di Fermo guidati da dirigente Leo Sciamanna che hanno prelevato le impronte digitali  dell’uomo. Bisognerà attendere 90 giorni per i risultati ufficiali. Secondo le prime notizie però le impronte raccolte sarebbero compatibili con quelle del magrebino 40 enne  che era scomparso ormai da giorni, tant’è che i volontari della mensa Il Ponte, dove l’uomo si recava per pranzo, avevano già un brutto presentimento la mattina del ritrovamento del corpo.

Per quanto riguarda le cause della morte sul cadavere non vi sarebbero traumi tali da far pensare ad una morte violenta. Restano da verificare ora le analisi tossicologiche per capire l’eventuale uso di farmaci da parte del magrebino deceduto.

 

Giallo in via Rossini: cadavere in un cantiere (FOTO E VIDEO)


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