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Raccichini risponde a Giacinti:”Ci si aspetterebbe qualcosa di meglio da un esponente politico regionale”

POLITICA - Raccichini:"Quali saranno i passi che intenderà muovere? Questa è una battaglia degna di un Consigliere regionale e non quella per fondere i Comuni che non risolverà di certo i problemi economici e sociali dei nostri enti locali".

Giorgio Raccichini

 

Il segretario del PCI, Giorgio Raccichini, non ci sta e risponde alla replica del consigliere regionale, Francesco Giacinti (leggi articolo), in merito all’intervista dallo stesso rilasciata sulle fusioni-unioni dei comuni:

 

Il Consigliere regionale Giacinti sa rispondere solo accusando chi lo critica di essere “male informato”. Ci si aspetterebbe qualcosa di più e meglio da un esponente politico regionale, a cui si chiede di risolvere i veri problemi economici e sociali dei marchigiani, che non sono pochi, invece di occuparsi di aspetti di poco conto come le fusioni comunali, a cui potranno pensare, quando lo vorranno, i cittadini degli enti comunali interessati.

Egli sostiene di non aver parlato della fusione di Fermo e Porto San Giorgio, eppure la sua riflessione era stimolata da un precedente intervento che riguardava questi due Comuni e, nel corso della sua intervista, esplicitava proprio l’esigenza di fondere i Comuni del Fermano sostenendo che, tra le ipotesi in campo, c’è quella dell’unione delle due città suddette. Dire che non le ha nominate e che non pensava anche ad esse non è assolutamente vero. Purtroppo per lui ho letto attentamente la sua intervista e non me la sono fatta raccontare da altri.

Il problema che ponevo io, e che Giacinti elude completamente, travalicava i confini dei due Comuni fermani: si risolvono i problemi che attanagliano i Comuni e in generale gli enti locali e l’Italia nel suo complesso riducendo, per ragioni di contenimento delle spese, gli organi di rappresentanza dei cittadini, anche quando questi, con una lunga storia alle spalle, sono radicati nel territorio? Oppure bisognerebbe invertire tutte quelle politiche messe in campo negli ultimi anni che, con la scusa di abbattere il debito pubblico, hanno affossato la spesa pubblica e con questa il PIL, i servizi pubblici, la capacità dei Comuni e degli enti locali di rispondere alle esigenze dei cittadini e aprono sempre di più la strada all’appropriazione privata di strutture e servizi strategici ancora in mano pubblica, dalla gestione del servizio idrico a quella dei rifiuti, dalla sanità alle reti del metano e così via?

Da che cosa Giacinti deduce che il sottoscritto non comprende la differenza tra società di vendita dl gas e reti di distribuzione del metano? Il mio esempio riguardava proprio le prime ed era teso a mettere in evidenza una contraddizione nel ragionamento del Consigliere regionale. A questo non si può rispondere dando a chi lo critica dell’ignorante, ma casomai esplicitando le ragioni di una scelta che cozza con l’ideologia delle fusioni intercomunali.

Sono però d’accordo con lui – conclude Giorgio Raccichini – sul fatto che strategiche sono le reti del metano e quindi ci aspettiamo un suo impegno ad affossare l’istituzione degli ATEM che di fatto pongono la gestione di queste reti nelle mani di grandi gruppi privati esautorando i Comuni che non avrebbero la forza, probabilmente nemmeno se si mettessero insieme, di partecipare e vincere le gare per la loro gestione. Come si è mosso per scongiurare questo problema? Quali saranno i passi che intenderà muovere? Questa è una battaglia degna di un Consigliere regionale e non quella per fondere i Comuni che non risolverà di certo i problemi economici e sociali dei nostri enti locali.

 


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