di Paolo Paoletti
Una sacca verde abbandonata in strada contenente parte della refurtiva del colpo messo a segno nella notte tra domenica e lunedì alla Collegiata di Potenza Picena. Il tutto rinvenuto a chilometri di distanza, a Porto San Giorgio, più esattamente in Via Michelangelo, nel cuore della città. A fare il ritrovamento, del tutto inaspettato è stata la signora Luigina che lo scorso mercoledì mattina era uscita, come abitudine con il proprio cane.
“Ogni mattina mi alzo alle 6 e porto il mio cane a fare una passeggiata- racconto la signora Luigina – quando ho visto vicino al mio cancello un borsone verde. Mi sono avvicinata un po intimorita e ho trovato un biglietto, l’ho aperto ed ho letto: Potenza Picena Refurtiva. Era scritto molto bene. Allarmata ho telefonato subito alla forza pubblica”.
Il racconto della signora Luigina, che nel frattempo si era informata sui social per capire la possibile provenienza del materiale sacro, prosegue: “Dentro la sacca c’erano dei calici e delle pissidi (contenitori per le ostie, ndr), subito ho pensato ad oggetti sacri. In attesa che arrivassero i carabinieri ho tenuto sotto controllo il ritrovamento ed fatto il palo per accertarmi che nessuno di passaggio o magari la nettezza urbana portasse via quel sacco, magari per errore. Una volta arrivati i carabinieri hanno aperto tutto, c’era anche una valigetta con dentro altri calici”.
Militari dell’Arma che hanno subito contattato il parroco di Potenza Picena don Andrea Bazzini. Una lieta notizia solo per metà visto che i pezzi più preziosi risultano ancora mancanti. La stessa signora Luigina ha voluto telefonare di persona a don Andrea per accertarsi, essendo molto devota, l’entità del ritrovamento.
“Al momento – spiega don Andrea – posso dire solo che ho saputo del ritrovamento di parte della refurtiva ma non sono ancora riuscito a rientrare in possesso e nemmeno a visionare le foto. Sicuramente però non si tratta dell’intero bottino ma dei pezzi di poco valore il cui furto mi aveva effettivamente stupito. Per quello che mi hanno spiegato a voce i carabinieri manca sicuramente il prezioso calice donato dal Papa Beato Pio IX e altri due pezzi. Domani pomeriggio ho un appuntamento in caserma dai carabinieri per vedere almeno le immagini degli oggetti ritrovati e potrò essere più preciso su cosa effettivamente ancora manca all’appello”.
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