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Da Fermo ai vertici mondiali della comunicazione, la scalata di Gianni Cerretani

FERMO/LONDRA - La sua casa di produzione sta lavorando ad un progetto importante per la londinese Virgin. “Non posso svelare di cosa si tratta fino a quando non avremo terminato il tutto” dice, ma si può intuire che tra le mani abbia realmente un’idea grossa per la multinazionale targata Uk. "Resterò in Inghilterra nonostante l’amore per la mia terra"

 

di Sandro Renzi

Quando gli chiedono se tornerà a vivere in Italia, anche in un lontano futuro, scrolla le spalle e sorride. Per ora Londra resta la sua casa. E’ qui che lavora ed ha iniziato una carriera, venti anni fa, che lo ha portato ad avere una società di produzione di tutto rispetto. Gianni Cerretani, classe ’71, è uno dei tanti fermani che hanno lasciato le Marche e sfondato all’estero e contribuiscono a dare lustro alla nostra provincia.

Laureto in lettere e filosofia alla Statale di Milano, nel ’96 si trasferisce in Inghilterra per continuare gli studi post laurea, attratto da quel mondo e da quella cultura che aveva cominciato a conoscere molti anni prima ascoltando gli lp del Beatles di cui ancora oggi è uno sfegatato appassionato. Sotto al Big Ben consegue il master in letteratura inglese e filosofia del XX secolo (grazie peraltro ad uno studio sul quartetto di Liverpool), pagando le spese di tutti i giorni con qualche lavoro. Grazie al dottorato insegna letteratura inglese all’università di Liverpool per un breve periodo, poi la scelta. Il classico bivio: proseguire la scalata nel mondo accademico o abbracciare quella più avventurosa dell’editoria. Opta per questa.

Dapprima la classica gavetta, ma da lì a poco tempo sarebbe arrivato fin nei piani alti della casa editrice Emap, la più importante nel Regno Unito e, per un periodo, anche la più grande d’Europa. Siamo al 1998. “Ci sono entrato come jolly” ricorda Gianni “poi la proposta di far parte del giornale Shots”. Il “Vogue” dell’advertising, come è stato ribattezzato, di sicuro la prima e più diffusa rivista dedicata al mondo della pubblicità. Gli viene affidato allora il ruolo di ricercatore prima e poi quello inconsueto, almeno per il suo curriculum, di commerciale. Sfida accettata.

Gianni, trentenne, comincia la scalata. In sei anni ottiene ben sette promozioni fino a ricoprire il ruolo di manager commerciale, e sotto di lui una squadra chiamata a coprire, per così dire, tutto il globo. Bruciate le tappe, il giovane fermano nel 2006 decide che è arrivato il momento di rimettersi in gioco. Lascia Shots e si butta su altri settori. “Per due anni ho gestito un sito web di nicchia dedicato all’attrezzatura necessaria alla produzione soprattutto cinematografica. Un tempo utile per maturare un’esperienza nel settore, tant’è che alla fine mi sono trovato a lavorare in una casa di produzione musicale finanziata dalla BBC, la Ricall, la più al grande al mondo nell’on line” racconta Gianni di ritorno da Londra per trascorrere un periodo di vacanza a Fermo.

“Nel frattempo, però, ho ripreso a lavorare come consulente esterno per Shots con la stessa mansione”. Eccoci arrivati al 2009. Approda a Boards, rivista americana, concorrente di Shots, per un anno. E via, nuovamente verso altri lidi. Pur rimanendo nello stesso ambito professionale lascia l’editoria per la produzione. Lo fa trasferendosi addirittura in Sudafrica per un anno e mezzo. Lì si fa le ossa nel campo pubblicitario ed in quello dei corti. Ma la nostalgia per l’Inghilterra è troppo forte. Torna nuovamente a Londra ed inizia a lavorare per una casa di produzione in veste di produttore esecutivo.

Conosce alcuni tra i più importanti registi internazionali ed acquisisce quella esperienza che lo avrebbe portata a compiere il passo decisivo: l’apertura di una sua casa di produzione insieme al regista americano Corydon Wagner. E’ l’anno della svolta, il 2013. La società si chiama Two Of Us (manco a farlo apposta il titolo di una canzone dei Beatles), mentre il sito è twoofus.tv. “Oggi produco spot pubblicitari, corti e video musicali. Lavoro a Londra anche se mi capita di girare per il mondo”. Loro hanno prodotto e realizzato nel 2014 lo spot per Sony Bravia, destinato all’immenso mercato indiano, ma venduto in tutto il mondo. Nel 2015-2016 vengono girati invece due spot per la Samsung.

Ed eccoci al 2017. Anno che segna la partecipazione di Gianni alla realizzazione del corto intitolato Finger, diretto da Corydon e scritto dal premio Oscar canadese Paul Haggis. Film ammesso al Soho Short Film Festival di New York. Nel frattempo la sua casa di produzione sta lavorando ad un progetto importante per la londinese Virgin. “Non posso svelare di cosa si tratta fino a quando non avremo terminato il tutto” dice, ma si può intuire che tra le mani abbia realmente un’idea grossa per la multinazionale targata Uk. E la Brexit? Come l’ha vissuta il 46enne fermano? “Non la condivido, la ritengo controproducente per l’economia inglese –commenta- spero che il risultato finale sia l’attuazione del modello Norvegia, ovvero fuori formalmente dall’Ue ma sostanzialmente partecipe del mercato comunitario”.

Da buon italiano non nasconde la sua passione per il calcio. Ma sono due le fedi incrollabili: Sampdoria e Liverpool. E sebbene siano trascorsi già 21 anni da quando ha fatto per la prima volta le valige, quello con Fermo è un legame inscindibile. Qui ritorna periodicamente per raccogliere le idee e rigenerarsi in vista delle nuove sfide che lo attendono. “Resterò in Inghilterra nonostante l’amore per la mia terra e le Marche, la regione più bella d’Italia” dice alla fine il ‘professore con la passione per i Beatles’ e l’occhio rivolto al mondo della pubblicità.


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