FONDI (LT) – Secondo e decisivo atto della Coppa Italia per la compagine di Flavio Destro. Forte del 2 – 0 maturato nella gara di esordio, imposto ai danni del Teramo, la squadra gialloblù ha assaporato per lunghi tratti il passaggio del turno nella competizione che porta alla conquista del trofeo a tinte Tricolori. Il tris rimediato però dalla squadra del “Principe” Giannini esclude la Fermana dal proseguo del cammino di Coppa. Al turno successivo accede il Teramo, grazie al 3 – 0 dello stesso “diavolo” biancorosso mandato a referto proprio contro il Racing, e premiato a conti fatti dalla differenza reti complessiva.
IL TABELLINO
RACING FONDI 3 (5-3-2): Cojocaru; Vasco, Ricciardi, De Leidi; Vastola, Galasso, Ciotola (29′ Serra) Ghosheh (75′ Maldini), Paparusso (62′ De Martino), Lazzari, De Sousa. A disposizione: Montaperto, Pompei, Quaini, Pezone, Corticchia, Mastropietro, Utzeri, Rocchini. All. Giuseppe Giannini
FERMANA 1 (4-3-3): Valentini; Clemente, Ferrante, Comotto, Iotti; Gasperi (64′ Franchini), Mané (76′ Akammadu), Misin; Petrucci (77′ Grieco), Cremona, D’Angelo. A Disposizione: Ginestra, Shiba, Urbinati, Acunzo, Ciarmela, Zacheo, Smerilli, Roma, Giampà All. Flavio Destro
RETI: 36′ Lazzari; 52′ e 80′ De Sousa, 92′ Akammadu
NOTE: Ammonito Comotto, corner 2-3, recupero 2’+4′
LA CRONACA
Centrocampo folto per la squadra di Giannini, tipico tridente per l’undici canarino. La fase iniziale, come spesso di studio, non porta con se particolari emozioni fatta salva la conclusione a lato di De Sousa e, al 12′, la traversa trovata dai locali con Vastola. E’ un po’ la foto dello scorcio inaugurale del match, con Ciotola e compagni a gestire con ordine la sfera ed i canarini ad attendere per ripartire sugli esterni d’attacco. Il ritmo è quello canonico del calcio d’agosto, a risentire cioè sia del caldo che dei carichi di lavoro precampionato. Il Fondi però cresce a poco a poco, sino a quando, al 36′, da un calcio franco Lazzari indovina l’incrocio dei pali per il vantaggio. La rete incassata desta la compagine gialloblù che confeziona un finale di frazione in crescendo. Dapprima Gasperi non riesce a centrare lo specchio di testa, poi il cross di Petrucci, nel mezzo, non trova nessuno a tradurre la traiettoria in rete, infine Cremona, proprio allo scadere, ci prova dai 16 metri ma il cuoio transita a lato del palo.
La chiusura di frazione sembra consegnare all’inizio di ripresa una Fermana proiettata per inerzia alla volta del pareggio. Ma dopo circa 7′ di gioco il Racing raddoppia. Punizione calciata da Lazzari, tuffo di De Sousa respinto da Valentini, la palla circola ancora nei pressi dello stesso attaccante che ancora a terra trova la soluzione vincente. Al 64′ Cremona recupera però la sfera, passata a Petrucci e costruzione così dell’ipotetica rete del 2 – 1 per D’Angelo. La difesa laziale salva il doppio vantaggio deviando in corner.
Alla Fermana basterebbe infatti un gol per proseguire nel cammino di Coppa, quindi Destro ricorre alle forze fresche di Franchini. Cremona si libera addirittura di quattro giocatori, apre sulla destra per Petrucci ma la compagine di Giannini, con qualche difficoltà, respinge la nuova minaccia. Cremona, ancora lui, troverebbe anche la via del gol, di testa, servito dal cross dalla corsia mancina di Petrucci ( cambiato di fascia dalla tipica posizione offensiva sulla destra ) ma è sterilizzato dalla segnalazione di fuorigioco. Nuovi cambi per Destro, doppio centravanti con l’ingresso di Akammadu e benzina da spendere per il motore in mediana con Grieco.
Franchini trova ancora la strada della rete, tutto vano per il rinnovo della tagliola dell’off side. I canarini, ora sbilanciati alla ricerca del punto qualificazione, trovano invece il colpo del tris altrui con la doppietta di De Sousa, servito a centro area dalla sinistra. Per la Fermana è la beffa, al Racing Fondi invece la possibilità, ora, di scavalcare il Teramo per il passaggio del turno. Nel cuore del recupero arriva la rete di Akammadu’, che spegne le speranze laziali ma non accredita la rincorsa fermana in virtù del tempo ormai scaduto.
Paolo Gaudenzi
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