La riunione di ieri sera in sala consiliare
di Sandro Renzi
Il primo bando a scadere sarà quello per la gestione del PalaSavelli. Termine ultimo il 31 ottobre. Non sarà concessa alcuna proroga. Questo significa che l’amministrazione comunale dovrà a breve pubblicare un nuovo bando per individuare il soggetto che gestirà uno degli impianti più importanti della città. A seguire toccherà a tutti gli altri. Scadenza 31 dicembre. Summit ieri sera nella sala consigliare con tutte le realtà sportive sangiorgesi in vista dei nuovi bandi settennali che verranno pubblicati tra qualche mese.
In ballo, ovviamente, ci sono le nuove gestioni e l’organizzazione delle attività. Non sarà semplice conciliare le diverse esigenze ma dall’incontro qualcosa di importante è emerso. “Tutti hanno manifestato la volontà di parcellizzare le strutture e dare una caratterizzazione a ciascuna” ha detto l’assessore Valerio Vesprini. Tradotto, da più parti è arrivata la richiesta di destinare ciascuna delle quattro palestre ad un sport in via prevalente rispetto ad altri: basket, calcetto, pallavolo, arti marziali etc. E questo per garantire una migliore organizzazione da parte delle stesse società ed una ottimizzazione degli spazi a disposizione. I bandi avranno una durata di sette anni, esattamente come quelli in scadenza. “E’ la prima volta che chiamiamo a raccolta tutte le realtà ed i cittadini –prosegue Vesprini che insieme al sindaco Loira ed al personale degli uffici comunali ha coordinato il tavolo- per trovare soluzioni certe e tentare di ridurre le criticità. I problemi sono tanti ed ogni società ha i suoi, dai costi di gestione alla pulizia, passando per la programmazione delle ore, dobbiamo fare un lavoro di sintesi”. Il mondo dell’atletica ha lamentato ad esempio alcune carenze legate al campo in cui si allenano ogni stagione tanti giovani. “Hanno legittimamente ribadito di volere pari dignità con altri sport ed elencato una serie di criticità che per sanarle non basterebbero 500 mila euro” ha però aggiunto l’assessore. I problemi sono comunque ormai noti e comuni a molte realtà. Vanno dal sovraffollamento alla necessità di un maggiore controllo ad un turnover più efficiente. Altro nodo da affrontare quello delle tariffe. C’è chi le ritiene troppo alte, chi invece ha chiesto un contributo più cospicuo da parte del comune. A fronte dei 7 euro orari ci sono società che ne spendono 23 solo per il riscaldamento e non ci stanno più dentro con i costi. “E sono tariffe politiche decise durante la stesura del bilancio” ricorda ancora Vesprini. Altre società invece hanno suggerito di distribuire i contributi pubblici in funzione dei risultati raggiunti dalle squadre e dei premi conseguiti dagli atleti o dell’attenzione riposta ai settori giovanili. Ma anche dell’eventuale ubicazione della sede legale. Sono queste insomma alcune delle questioni a cui uffici ed amministrazione comunale dovranno mettere mano nelle prossime settimane tenendo conto di avere a che fare con decine di società sportive. Anche per questo si studierà una probabile assegnazione provvisoria alle società che già gestiscono le strutture fino al 30 giugno 2018. “Non sarebbe opportuno sospendere le attività quando l’anno sportivo è iniziato già da alcuni mesi, col rischio di compromettere la stessa attività delle società” ha concluso Vesprini.
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