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Perseguitato,
donna accusata di stalking:
scattano i ‘domiciliari’

PORTO SANT'ELPIDIO - La donna era già destinataria di un divieto di avvicinamento all'uomo in questione. Ma non lo ha rispettato. Da lì la nuova denuncia e gli arresti domiciliari

di redazione CF

Sì, una donna. Questa volta a finire alla ribalta della cronaca nera e giudiziaria per stalking è una ‘lei’. L’autorità giudiziaria di Fermo, infatti, dopo le indagini dei carabinieri di Porto Sant’Elpidio, ha disposto gli arresti domiciliari per una donna proveniente dall’est Europa, che da tempo perseguitava, con vessazioni di ogni genere, un uomo con cui voleva a tutti i costi intraprendere una relazione sentimentale. E già con minacce, pedinamenti, sms a raffica, addirittura danni all’auto del malcapitato. La donna era già destinataria di un provvedimento giudiziario per il suo atteggiamento inaccettabile nei confronti del soggetto. Tutto infatti nasce nell’ottobre del 2016 quando la lei inizia a perseguitare l’uomo arrivando anche a danneggiargli l’auto. E così si arriva al 13 luglio di quest’anno quando l’autorità giudiziaria di Fermo ha emesso nei suoi confronti un primo provvedimento con il divieto di avvicinamento all’uomo. Ma quell’atto giudiziario sarebbe stato ignorato.

Il capitano Roland Peluso

E così si è arrivati alla seconda segnalazione da parte della vittima ai carabinieri. I militari dell’Arma si sono nuovamente messi in moto e hanno raccolto informazioni, elementi e dettagli, tutti consegnati all’autorità giudiziaria. Il gip di Fermo, visionate le carte, ha così disposto l’ordinanza cautelare con gli arresti domiciliari per la donna che ora dovrà rispondere del delitto di “atti persecutori-stalking” previsto dall’articolo 612 bis del codice penale. Una vicenda singolare se si collega una donna allo stalking. Ma non per gli inquirenti. Sì perché spesso gli investigatori vengono a conoscenza di uomini vittime di pressioni e violenze da parte del cosiddetto ‘gentilsesso’.

Il tribunale di Fermo

Ma quello che dovrebbe portare alla denuncia, purtroppo, spesso e volentieri, non è un percorso così scontato. Se nel caso delle donne, nel triste ruolo di vittima di soprusi e violenze di ogni genere, infatti, purtroppo, in moltissimi casi sono la paura, il timore di ripercussioni o di scriteriati giudizi dell’opinione pubblica a costituire un drammatico freno, nel caso degli uomini c’è, ad incidere significativamente,  il fattore della fisicità che spesso consente loro, istintivamente, di non subire eccessive violenze fisiche, di difendersi, insomma, prima che la situazione degeneri. Ma in questo caso i gesti irresponsabili e reiterati della donna hanno spinto la vittima a rivolgersi ai militari dell’Arma. E da lì alla giustizia.

 


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