Mario Grassi, l’ultimo bomber
a mettere ko la Samb

IL PALLONE RACCONTA - Il goriziano siglò nel 1951/52 la rete dell'ultima vittoria della Fermana in campionato al "Recchioni" contro i rossoblù. Dopo il 1952 le sfidanti di questa sera non si sono più incontrate in campionato fino al 2002, mentre in Coppa Italia una sola volta nel 1963

SERIE C – Ha siglato il gol dell’ultima vittoria della Fermana in una partita di campionato contro la Samb. Era il 9 novembre 1951.

Dopo quella stagione le strade dei due club si sono separate e si sono incrociate di nuovo in campionato solo nel 2002/03, sempre in terza serie, ma la vittoria gialloblù al “Recchioni” non è più arrivata in campionato (per ora solo in Coppa nel 2009/10: 1-0 gol di Martin Cicotello).

65 campionati senza battere la Samb a Fermo e quasi 66 anni solari. A casa dei rossoblù in campionato è successo invece 12 anni fa.

Oggi la Fermana è vicinissima a far cadere questo tabù (i primi 31 minuti della gara sospesa si sono conclusi con la Fermana in vantaggio 1-0): con Flavio Destro al timone, negli ultimi due anni ne sono caduti altri. E poi il derby con la Samb, Destro, non lo ha vinto neanche con la maglia dell’Ascoli, quindi anche lui deve piazzare  una “bandierina”.

Riproponiamo una intervista a Mario Grassi risalente al 2002, quando aveva 73 anni. L’ex giocatore, goriziano di nascita, si era stabilito a Fermo dove ha vissuto il resto della vita ed è scomparso pochi anni fa. Entrambi i figli, Monica e Francesco, sono tifosi della Fermana.

Così Grassi raccontava le emozioni di allora: “Mi sembra ieri: arrivò un cross e io non ci ho pensato due volte a colpire di testa  fu una grande emozione anche perché regalai ai fermani un derby che all’epoca era molto sentito. Segnavo spesso di testa, ma anche di piede. Ero un’ala destra, a volte facevo anche il mediano”.

“In campo e intorno c’era la stessa tensione di oggi racconta l’attaccante – la scazzottata ci scappava pure, magari poi finiva tutto lì e non c’erano strascichi. Ricordo che però il derby più sentito era con l’Ascoli. Qualche incidente di rilievo capitò, ma non fu mai nulla di particolarmente grave anche perché il pubblico si muoveva poco nelle trasferte, non c’erano i mezzi di oggi e le distanze sembravano più grandi. Una volta giocammo al vecchio “Squarcia” di Ascoli e non c’era nemmeno un tifoso della Fermana. Anche a San Benedetto non andavano mai tantissimi tifosi gialloblu. Il fattore campo pesava molto, si vinceva facilmente in casa e si perdeva fuori. Erano altri tempi”.

“Le trasferte si facevano a volte in corriera a volte in treno – prosegue il giocatore – A San Benedetto, quella volta del 1952, la squadra arrivò in treno. Non esisteva nemmeno il ritiro pre-partita che oggi va tanto di moda. Quella volta però facemmo una eccezione e andammo in ritiro nell’entroterra, non ricordo bene se Amandola o Servigliano. No, era Comunanza. Prendevamo ventimila lire al mese – concludeva l’intervista Grassi -, ce le facevamo bastare, poi la società ci pagava il vitto e l’alloggio. A volte i dirigenti ci aiutavano a trovare lavoro. E quando si vinceva il premio partita era una bella mangiata!”.

Paolo Bartolomei

Grassi (a sinistra nella foto) in un momento di relax alla “Casina delle Rose” in compagnia di una altro grande bomber dela passato: Rolando Cuoghi

12. giornata – 9 dicembre 1951

FERMANA-SAMBENEDETTESE 1-0

FERMANA: Vagnoni, Offidani, Suppini, Dolic, Cossiri, De Martin, Giuliani, Grassi, Paci, Sandukcic, F. Traini

SAMBENEDETTESE: Persico, Astraceli, Palma, Brignone, Palestini IV, Flamini, Ferretti, Ghinazzi, L.Traini, Larena, Ricci

ARBITRO: Arpaia di Roma

RETE: 31’ Grassi


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