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“Declassati i pazienti in dialisi”
l’affondo dell’Anpas
contro Regione e Asur

ANCONA - Dall'associazione nazionale pubbliche assistenze-Marche: "A fronte dei sempre più stringenti tagli della Regione e dell'Asur, Anpas Marche dal primo ottobre si propone di offrire un servizio di coordinamento dei trasporti che risponde al n. 071.9174337"

“La Regione Marche declassa gli ammalati. I pazienti in dialisi dal primo ottobre rimarranno a piedi perché così hanno deciso Regione Marche ed Asur”. Parole dure quelle dell’Anpas Marche nei confronti della Regione e dell’Asur. Pomo della discordia: i dializzati.

I pazienti marchigiani nefropatici sottoposti a trattamento dialitico, ai quali sino ad oggi è stato assicurato un servizio di trasporto organizzato dalle Aree Vaste dell’Asur con oneri a proprio carico, dal primo ottobre rimarranno a piedi. La Regione Marche infatti, con la DGR 301/2017, ha escluso le persone bisognose di dialisi dalla possibilità di essere trasportate a cura del sistema sanitario regionale tramite il pulmino disabili. Dal primo ottobre, quindi, i pazienti in dialisi con mobilità ridotta e bisognosi di assistenza non prevalentemente sanitaria, per la Regione Marche diventeranno improvvisamente “autosufficienti” e non verranno più trasportati dalla propria abitazione al centro dialisi a cura dell’Asur.

La DGR 716/2017, che aggiorna i “livelli essenziali di assistenza”, prevede anche che il paziente possa essere accompagnato da un familiare, da un addetto all’assistenza personale, o dal volontariato percependo un rimborso: tuttavia le regole per ottenerlo sono talmente contorte e stringenti, per cui è facilmente prevedibile che il paziente si troverà in difficoltà, e da solo, ad affrontare un ulteriore problema dopo la malattia.

Anpas – fa sapere la stessa associazione nazionale delle pubbliche assistenze delle Marche – sta da tempo sollevando il problema a livello istituzionale, rimanendo del tutto inascoltata. Non è accettabile che persone in forte stato di necessità vengano letteralmente “scaricate” in modo così brutale, e lasciate nella condizione di dover provvedere a se stesse, riorganizzando la propria vita in pochissimi giorni ed in modo totalmente differente rispetto a quanto è avvenuto sino ad oggi. Tali modalità vanno immediatamente cambiate, ed il paziente deve essere libero di farsi trasportare anche dalle associazioni di volontariato, che lo hanno sempre fatto, con il riconoscimento del rimborso per i chilometri effettivamente percorsi in andata e ritorno senza limitazioni di alcun genere.

A fronte dei sempre più stringenti tagli della Regione Marche e dell’Asur, Anpas marche dal primo ottobre si propone di offrire un servizio di coordinamento dei trasporti che risponde al n. 071.9174337 con rimborsi sostenibili per tutti i servizi di trasporto, anche non sanitario, di cui i cittadini possano avere bisogno”.


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