Fermana, a Teramo
uno 0 – 0 senza emozioni

SERIE C – I gialloblù conquistano al “Bonolis” un pareggio ottimo dopo tre vittorie consecutive, al termine di una gara brutta dal punto di vita del gioco, con molto agonismo e duri scontri. Una sola vera occasione da gol sui piedi di Tulli (punizione), poi il nulla e la fiera degli errori da ambo le parti. Gara che poteva essere sbloccata solo da un episodio, che non è arrivato

L’aspetto tattico della partita odierna

TERAMO – Flavio Destro ripropone a centrocampo la coppia Misin – Grieco accanto a Urbinati, presenza fissa, e con Petrucci esterno. In attacco Lupoli e Sansovini insieme e Cremona che parte dalla panca. Confermati quattro in difesa. Nella Fermana Iotti è l’unico che riesce a rendersi utile sia in fase difensiva che costruttiva sulle ripartenze, anche Petrucci è in giornata no e tutto il gioco della squadra ne ha risentito in fase propositiva, però l’esterno si è spesso sacrificato a difendere, come anche Lupoli. Quest’ultimo e Sansovini hanno avuto ben poche palle giocabili. Oggi di più sugli scudi il centrocampo con Grieco, onnipresente, e Urbinati, mattatore col suo fisico. Ok come al solito la difesa, impenetrabile, che ha murato decine di conclusioni di De Grazia & c. La Fermana è riuscita forse a portare il match sul piano che voleva. Teramo molto deludente che merita la posizione di classifica.

Le squadre in campo al calcio d’inizio

Soddisfazione tra gli oltre 400 spettatori fermani in curva nord, il cui tifo a tratti si è sentito di più dei pochi tifosi locali che al termine giustamente cantavano “il pareggio non serve a niente” mentre i gialloblù rispondevano sfottendo, “tornerete in serie B”. Per la Fermana mercoledì impegno infrasettimanale contro il forte Bassano, poi lunedì successivo a Trieste.

IL TABELLINO

TERAMO (4-3-3) 0: Calore; Ventola, Caidi, Speranza, Sales;
Varas (9′ st Graziano), De Grazia, Ilari (35′ st Paolucci);
Bacio Terracino (1′ st Barbuti), Foggia (9′ st Soumare), Tulli (43′ st Fratangelo). A disposizione: Lewandowski, Pietrantonio, Altobelli, Milillo, Diallo, Faggioli, Mancini. All. Antonino Asta

FERMANA (4-4-2) 0: Valentini; Iotti, Comotto, Gennari, Sperotto (30′ st Clemente); Petrucci, Grieco, Misin (9′ st Mane), Urbinati (9′ st Benassi); Sansovini (22′ st Da Silva), Lupoli (3′ st Cremona). A disposizione: Ginestra, Franchini, Acunzo, Maurizi, Ciarmela, Doninelli. All. Flavio Destro

ARBITRO: Fabio Pasciuta di Agrigento; assistenti Dell’Olio di Molfetta e Politi di Lecce

NOTE:  AmmonitiFoggia, Comotto, Lupoli, Ilari, Speranza, Caidi; angoli 3 – 2; recupero 1’+5′; spettatori circa duemila di cui oltre 400 ospiti

LA CRONACA

La massiccia presenza di tifosi canarini sulla curva nord dell’impianto teramano

Primi minuti con prevalente pressione del Teramo che però non porta grossi pericoli da Valentini se non un insidioso cross al 13′ con Iotti che al centro dell’area con grande tempismo anticipa. Due minuti dopo si fa viva la Fermana con una girata debole di Sansovini, pesantemente contestato dal pubblico locale sin dal prepartita. Al 17′ punizione battuta perfettamente all’incrocio dall’ex Tulli, Valentini (tra l’altro sbattendo col palo e facendosi male) si supera e manda in angolo un pallone che tutto il pubblico aveva visto andare dentro.

Continua la pressione del Teramo che però è impreciso in fase di rifinitura e conclusione. Ci prova De Grazia su due punizioni, ma terminano entrambe fuori, sebbene la seconda di poco. Singolare duello tra Gennari e il centravanti teramano Foggia, regolarmente vinto dal difensore gialloblù nonostante i centimetri in più dell’attaccante, che alla fine si becca anche un’ammonizione. La Fermana finalmente riesce ad alzare il baricentro e guadagna due corner in pochi minuti. Duri scontri di gioco, troppa animosità in campo, l’arbitro è bravo ad usare la dialettica e ancora poco i cartellini. Poco dopo la mezz’ora il Teramo tenta di nuovo di rendersi pericoloso ma la girata di Tulli termina sul fondo con la difesa fermana ben schierata.

La Fermana guadagna la propria metà campo prima del fischio d’inizio

Termina il primo tempo caratterizzato da molti duelli rusticani con protagonisti principali da una parte Comotto e Urbinati, i due giocatori con maggiori mezzi fisici, e dall’altra Foggia e Tulli, ma poche occasioni da gol salvo la punizione di quest’ultimo.

La seconda frazione di gioco comincia con la stesso spartito del primo, gioco fisico ed errori da ambo le parti; al 4′ bella percussione di Varas che avanza trovando troppo spazio, non all’altezza la conclusione, alta. Si prosegue tra tante azioni prive di nota e una marea di errori da ambo le parti, mentre il livello agonistico pian piano si abbassa; lo 0-0 potrebbe essere violato solo da un episodio. Destro richiama Misin, in giornata opaca, e Urbinati, che invece si è reso molto utile, dentro Benassi a coprire ancora di più e Mane che rientra in gioco dopo l’unica apparizione di Ravenna.

Il saluto dei canarini ai propri sostenitori al triplice fischio

Poco dopo il tecnico richiama anche Sansovini che esce sotto una bordata di fischi del suo ex pubblico, dentro Da Silva, anche lui rientra dopo Ravenna. Nel Teramo un po’ alla volta si spengono anche Tulli e De Grazia, gli unici che riuscivano a creare qualcosa. Destro infittisce la difesa con Clemente e mette dentro un alto gladiatore come Cremona. Valentini torna a sporcare o guantoni solo al penultimo minuto di recupero con un tiro non troppo convinto di uno dei nuovi entrati, Fratangeli. Taccuino mai cosi vuoto di occasioni gol. Dopo cinque minuti di recupero l’ottimo e autorevole Pasciuta manda tutti a casa mentre le opposte tifoserie continuano a beccarsi anche dopo il termine dell’incontro.

Paolo Bartolomei


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