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Nuova legge elettorale, il no dal Fermano: “Attacco violento a legalità democratica”

POLITICA - La contrarietà di Sara Malaspina e Saturnino Di Ruscio del Comitato fermano Democrazia Costituzionale al voto di fiducia posto sul Rosatellum

Non si placano le polemiche per il voto di fiducia sulla nuova legge elettorale. “È un periodo della nostra storia, sempre più negli ultimi anni, in cui il modo di fare politica passa in una sequenza impressionante sulla testa delle persone, con una continua perdita di libertà e di diritti”. Ad aggiungersi al coro dei no anche Sara Malaspina e Saturnino Di Ruscio del Comitato fermano Democrazia Costituzionale.

“Quello che conta è la conservazione del potere e dei propri interessi, a danno della volontà del popolo, che si è già espressa con il risultato del referendum del 4 dicembre. Qualcosa di osceno, secondo l’accezione latina del termine, di ob-scenum, fuori dalle scene: un governo ed una maggioranza politicamente illegittimi, sostenuti da una legge elettorale incostituzionale, esercitano il potere attentando ai principi su cui si regge la nostra democrazia repubblicana. Bisogna rendersi conto che la questione della fiducia sul Rosatellum bis è l’ennesima forzatura, un attacco violento alla legalità democratica, un danno tremendo per quel patto sociale che a monte deve legare cittadini e istituzioni, un esproprio per gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti.

Se ci si vuole muovere in una direzione costruttiva bisogna rendersi conto che solo un sistema elettorale chiaro e costituzionale, un proporzionale corretto, basato sul pluralismo politico, può contribuire a garantire l’interesse generale, di tutti. La Costituzione ne contiene la traccia. L’unica vera urgenza è il bisogno dei cittadini di avere voce e rappresentanza, i soli strumenti in grado di costruire spazi di partecipazione e di democrazia, necessari per essere liberi.

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha pubblicato un appello in 5 punti sulla legge elettorale per informare i cittadini rispetto alle scelte che si stanno discutendo in Parlamento. L’appello si può sottoscrivere sulla piattaforma Change.org ed è sostenuta dal Fatto Quotidiano”.


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