Andrea Balestrieri
Piano di accoglienza della prefettura (leggi l’articolo), i capigruppo di Fdi e Lega nord, Andrea Balestrieri e Giorgio Famiglini, insieme al portavoce provinciale Fdi, Giorgio Marcotulli, prendono carta e penna e scrivono al prefetto Mara Di Lullo.
“In merito al nuovo piano della Prefettura di Fermo per eliminare i ghetti di alcune città tra cui Porto Sant’Elpidio – scrivono nella loro missiva al prefetto Mara Di Lullo, i capigruppo di Fdi e Lega nord, Andrea Balestrieri e Giorgio Famiglini, insieme al portavoce provinciale Fdi, Giorgio Marcotulli – ci preme sottolineare alcuni importanti aspetti: da anni ci sentiamo ripetere che dobbiamo sistemare i “migranti”, presunti profughi che sbarcano sulle nostre coste; ogni volta la proposta è la stessa e, ogni volta sembra che sia quella risolutiva. Ciò non corrisponde al vero. L’uso ormai del termine emergenza è diventato strutturale e la parola accoglienza rientra ormai nella quotidianità; gli impegni che i Comuni hanno fatto e stanno facendo sono sempre maggiori e gli attuali sforzi che si richiedono smentiscono sempre quelli precedenti.
Giorgio Famiglini
Una vera e propria ingiustizia deriva dalla proposta di adesione allo Sprar; o i Comuni si adeguano ad un numero prestabilito di migranti proposto dalle Prefetture o le strade che si percorreranno saranno quelle di non tenere conto di limiti numerici da accogliere; quindi o si accoglie oppure le nostre città saranno “invase”.
Come può una nazione come l’Italia riuscire ad accogliere tutti? Come si fa a non distinguere uno che scappa per guerra dal proprio paese e uno che nei nostri territori vuole solo trovare un futuro economico più roseo?
Stanno arrivando in Italia “rifugiati” anche da paesi dove non c’è traccia di guerra; i dati ufficiali sono alla portata ormai di tutti; non si parla di razzismo, si parla solo di essere davanti alla realtà; riuscire ad accogliere tutti non solo è pura follia ma è anche pericoloso per le nostre comunità già duramente colpite da gravi crisi economiche settoriali.
Giorgio Marcotulli
I Comuni hanno sempre da parte di questi Governi meno risorse e tutto ciò va a nuocere profondamente sulla sicurezza cittadina, però sotto il profilo dell’ordine pubblico i problemi sono interamente delle comunità e tutto ciò non fa che appesantire la gestione ordinaria della macchina amministrativa.
Queste continue accoglienze incontrollate e soggette sempre a mutamenti, stanno creando tra i cittadini un crescente malessere e paura. Tutto ciò porterà inevitabilmente a cambiare lo stile di vita delle persone e nessuno vorrebbe che si arrivasse a tanto.
Perché un sindaco che viene eletto dalla propria comunità deve continuamente essere sollecitato per trovare soluzioni a questi problemi di persone che nostri cittadini non lo sono.
Tutti questi cambiamenti e atteggiamenti stanno diventando ingiusti e aggiungiamo anche discriminatori; i rifugiati ospiti nelle nostre città sono obbligati ad un lavoro/volontariato e questo va a far sorgere una grave discriminazione di tutti i disoccupati italiani che sono in attesa di piccoli lavoretti che i Comuni potrebbe far fare a loro attraverso delle graduatorie; i nostri cittadini sono a casa e i rifugiati che accogliamo oltre che fare dei lavoretti hanno anche vitto, alloggio, abbigliamento, bicicletta e telefono, tutto rigorosamente pagato. Perché lo Stato non si occupa più come prima cosa degli italiani in difficoltà?
Le adesioni ai progetti Sprar sono la trovata più macabra e ingiusta verso uno Stato; i sindaci e tutti gli amministratori eletti hanno come dovere quello di pensare alla propria gente e di rispettare a pieno i programmi elettorali presentati ai cittadini. Così facendo viene meno un impegno assunto verso i cittadini che sempre di più sono sfiduciati dalle Istituzioni e sempre meno ad ogni consultazione elettorale si recano alle urne.
E’ importante che lo Stato sappia che quando tutti gli italiani saranno tutelati, allora si potrà pensare di tutelare anche tutti gli altri; ci sono persone che ormai da decenni sono perfettamente integrate con il nostro tessuto: lavorano, pagano le tasse e producono reddito; mai una sola parola negativa è stata rivolta a questa gente, anzi ormai fanno parte e con piena soddisfazione delle nostre realtà cittadine.
Va assolutamente rivisto il piano dell’accoglienza perché persone che scappano dalle loro terre martoriate sono da distinguere assolutamente dalle altre; l’ospitalità è giusto darla ma non è giusto alimentare il business delle cooperative dall’esistenza di questi flussi.
Siamo consapevoli che questa nostra risposta sia molto puntigliosa ma era doveroso, sempre nel massimo rispetto che abbiamo dei ruoli, dirlo apertamente. Il prefetto è un funzionario dello Stato e rappresenta a livello territoriale la Prefettura che è un’istituzione e fa parte del Governo.
Noi anche siamo funzionari dello Stato per la carica che ricopriamo, siamo dei cittadini che amano la propria città ed eletti dal popolo attraverso un programma elettorale che di certo non parlava di come la nostra città si sarebbe trovata giornalmente ad affrontare questo problema. I cittadini vanno ascoltati e considerati e quando si recano alle urne per eleggere i propri rappresentanti devono avere il massimo rispetto.
Pertanto alla luce di tutto ciò speriamo che queste nostre parole siano servite a chiarire quale sia la nostra posizione avendo in consiglio comunale votato contro l’adesione al progetto Sprar; se anche questa lettera cadrà nel dimenticatoio non esiteremo a scrivere al Ministro dell’Interno Marco Minniti e al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella“.
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