FERMO – Nella pancia dello stadio cittadino rimbomba la voce di Luca Cremona, classe 1985, dalla provincia di Varese alla sua terza stagione con la maglia della Fermana, di cui è ormai un portabandiera riconosciuto da tutti i suoi sostenitori
La sua panchina prima di entrare in campo.
E’ naturale che ogni attaccante vorrebbe correre sul manto verde dal primo minuto e restarci fino al novantesimo – più recupero -, perché quella è la sua indole, e la natura non si può azzittire. Ma se sei un giocatore maturo, che ami i colori della tua maglia, allora devi essere capace di dimostrarlo anche restando a guardare i tuoi compagni, attingendo da essi la giusta energia da sprigionare quando terminerà la tua trepidante attesa, cioè nel momento in cui il mister pronuncerà il tuo nome per farti entrare .
E’ così che vive la partita Luca Cremona, bomber gialloblù, uno dei protagonisti della “Crociata Lega Pro” della scorsa stagione: “Io guardo i miei compagni con ammirazione, li vedo macinare chilometri, dare una mano ai nostri centrali e agli esterni senza risparmiarsi mai e prendo esempio da loro, con tanto di cappello!”.
Accetta quindi tutte le decisioni e trattiene il morso a costo di giocare gli ultimi minuti del match, pronto ad esplodere e ad essere determinante laddove serve.
La sintonia con il mister Flavio Destro.
A sentirli parlare a volte si ha il dubbio che recitino una poesia a memoria scritta dal loro allenatore, dal titolo “Uniti e sereni verso l’obiettivo”. Ironia a parte, Flavio Destro sta facendo un buon lavoro non solo dal punto di vista tecnico ma soprattutto da quello morale: tra lui e i suoi giocatori si respira coesione, comune accordo sui valori fondamentali del sacrificio e della volontà in nome di un risultato finale chiarissimo e fondamentale per tutti, cioè la salvezza.
Nello spogliatoio il timoniere impartisce veri e propri insegnamenti di vita ai suoi ragazzi che poi ribadiscono nelle loro dichiarazioni: “Sappiamo quanto valiamo, lo stiamo dimostrando di volta in volta davanti ad avversarie esperte e degne ancor prima di noi di questa categoria; e noi, per rimanerci, dobbiamo continuare su questa linea, perché, come ci dice il mister, la strada da battere è solo questa” conferma appunto Cremona, facendo eco al suo tecnico. In sostanza si deve solo tirare fuori la testa dal guscio e mostrare alle rivali ed al pubblico del calcio professionistico di meritare il palcoscenico della Lega Pro.
Lo spauracchio del gol.
In tempi di Halloween è più facile tirare in ballo streghe, fantasmi, spettri, incubi e paure. Ma oltre alla fantasia, regna una grande verità: non si segna da un po’, e forse ci vorrebbe proprio un incantesimo che sia capace di rompere quel muro di vetro posto di fronte alle porte avversarie.
“E’ vero, facciamo fatica sotto porta, e per noi attaccanti è ancora più dura da mandar giù: ci alleniamo duramente proprio per quel magico momento, abbiamo fame e ci nutriamo di quella emozione, difficile da descrivere, che si prova quando si segna”, afferma Luca Cremona mordendosi le labbra, dimostrando tutta la voglia che ha di toccare per ultimo il pallone capace di far muovere la rete, da troppo tempo rimasta ferma ed impassibile. Ma è pur vero che il “dover-fare-gol” non può trasformarsi in un’ossessione, non può cioè stemperare il clima favorevole di unità e di consapevolezza di essere una grande squadra dal grande cuore, anzi, per usare le parole delle avversarie che hanno conosciuto la Fermana da vicino, “una squadra dalla grande identità”.
Ecco allora che anche Luca Cremona, come ha fatto il suo mister nella conferenza stampa di ieri ( leggi il nostro articolo ) sfodera la sua battuta: “A questo punto speriamo che la magia la faccia Valentini segnando su rinvio!! Così finalmente ci sblocchiamo tutti!”
Il tifo canarino.
Sia durante il riscaldamento che quando entra in campo la curva Duomo lo sostiene, lo incoraggia, pronunciano il suo nome con vigore “Forza Luca!” e lui li sente: “Ho visto anche intere famiglie seguirci in trasferta, questa è una spinta davvero forte, non lo dico per convenienza: il nostro pubblico, così caldo e presente, non è semplicemente il dodicesimo uomo durante una partita di campionato, ma è con noi tutti i giorni, anche durante l’allenamento, in cui abbiamo una motivazione valida in più per dare il massimo”.
Racconta degli applausi ricevuti anche a Trieste, dopo una sconfitta per tre reti a zero, una partita caratterizzata dal rammarico ed un viaggio di ritorno silenzioso e pieno di riflessioni: verso chi ti dedica una domenica intera e affronta chilometri di strada e cerca poi di consolare la tua delusione, ti senti inevitabilmente debitore; ed è per questo che, in vista della partita di domenica contro la capolista, ci si aspetta uno stadio pieno a cui dimostrare il proprio valore.
Dopo la Reggiana e prima di affrontare la capolista Pordenone.
Cremona, come i suoi compagni, scalpita dalla voglia di disputare una partita come quella che ci sarà domenica al Recchioni contro una squadra imbattuta e motivata dal traguardo ambizioso del salto di categoria. “A Reggio Emilia, dentro al Mapei Stadium, teatro della serie A, ci siamo guardati e, senza parlare, ci siamo praticamente detti che dobbiamo tenerci stretti la Lega Pro; quindi vivremo la sfida contro il Pordenone con la stessa adrenalina con cui la scorsa stagione attendevamo il Matelica”, con la differenza, quest’anno, di essere situati su un piano più alto.
Notiziario – La Fermana comunica inoltre che nel corso della seduta di stamattina al Bruno Recchioni i difensori Benassi e Iotti sono rientrati ad allenarsi in gruppo. Ferrante sta ultimando il suo programma differenziato, mentre D’Angelo ha effettuato solo un lavoro specifico per il suo caso.
Silvia Remoli
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