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Spiaggia di Casabianca,
chiesto il riconoscimento come Sito di Interesse Comunitario: plauso della Lipu

FERMO - La Lipu:"Nel ribadire quindi il nostro vivo apprezzamento per questa decisione, possiamo soltanto proporre una nuova sollecitazione all’amministrazione comunale: che lo si faccia anche per l’area di Marina Palmense, visto che presenta un patrimonio di biodiversità non certo inferiore né meno prezioso dell’area del Fratino"

La riserva del Fratino a Casabianca di Fermo

 

“C’è un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, dice la Bibbia,  e anche un tempo per criticare l’amministrazione e un tempo per lodarla. Abbiamo appreso nei giorni scorsi che l’amministrazione comunale ha richiesto alla Regione Marche il riconoscimento dell’area di spiaggia di Casabianca, l’area in cui nidifica il Fratino, per
intenderci, come Area SIC, che sta per Sito di Interesse Comunitario. Si tratta di una decisione molto buona e opportuna, e la LIPU non può che apprezzare questa scelta. Le aree SIC sono siti di particolare interesse ecologico e biologico in virtù delle loro caratteristiche naturalistiche o del loro patrimonio ecologico e di biodiversità, e per questo motivo vengono inserite nel programma NATURA 2000, secondo un prassi codificata dalla famosa Direttiva Habitat dell’Unione Europea (la n. 43 del 1992)”. La delegazione fermana della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) plaude l’operato dell’amministrazione comunale del sindaco Calcinaro e rilancia proponendo l’ampliamento della richiesta anche per Marina Palmense.

“Fra l’altro – spiegano –  questa decisione è perfettamente in linea con la campagna che la LIPU sta portando avanti a livello nazionale per la tutela del Fratino, in coordinamento con tutte le Delegazioni italiane situate sulle coste. Il Fratino infatti, è una specie a rischio, che ha visto una diminuzione del 50 % in dieci anni, e questo costituisce un problema ecologico rilevante a livello europeo. Ovviamente la causa di questo declino è l’antropizzazione delle spiagge, che sono il luogo vocato per la sua nidificazione, e non si può qui non notare come la Regione Marche sia una delle regioni con il più alto tasso di occupazione e cementificazione delle coste d’Italia, posizionandosi irresponsabilmente, stando agli ultimi rilievi effettuati, intorno al 60%. È chiaro che questa scelta dell’amministrazione deve essere sostenuta poi da una serie di misure di tutela e di gestione dell’area, di criteri di pulizia e di segnalazione, che però per fortuna in gran parte sono già state focalizzate e adottate, anche in collaborazione con la LIPU e altre associazioni ambientaliste di Fermo, che hanno presentato per questo motivo un promemoria in fase di redazione del Piano Spiaggia. Ma è ovvio che con questa richiesta e l’auspicabile riconoscimento dell’area SIC, il Comune si impegna a consolidare e ad approfondire queste misure, e la cosa non può che farci piacere. Nel ribadire quindi il nostro vivo apprezzamento per questa decisione, possiamo soltanto proporre una nuova sollecitazione all’amministrazione comunale: che lo si faccia anche per l’area di Marina Palmense, visto che presenta un patrimonio di biodiversità non certo inferiore né meno prezioso dell’area del Fratino, e dove si è già registrata la presenza, per nidificazione o per passo, di ben 85 specie
avifaunistiche. Anzi vorremmo invitare l’amministrazione comunale ad organizzare un incontro di sensibilizzazione su questo tema per gli abitanti della frazione. Insomma, ogni passo ne presuppone un altro”.


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