“Quote Rosa”: sentenza TAR su Porto San Giorgio boccia richiesta di istanza

ANCONA – Quote rosa, il Tar boccia la richiesta di istanza cautelare contenuta nel ricorso promosso da tre consiglieri comunali di opposizione rappresentati dall’avv. Andrea Agostini

di Sandro Renzi

Nicola Loira e Andrea Agostini

La decisione è stata presa ieri dopo l’udienza a porte chiuse a cui hanno preso parte il sindaco Loira a difesa del comune rivierasco e l’ex primo cittadino in veste di legale ed estensore del ricorso firmato dai consiglieri Vitturini, Petrozzi e Del Vecchio contro l’atto di nomina della giunta. Motivo il mancato rispetto del decreto Delrio sulla parità di genere. All’appello nell’esecutivo Loira manca infatti una seconda donna. Quanto basta, per i tre consiglieri, per appellarsi al tribunale amministrativo che però ha respinto la richiesta di sospendere l’esecuzione del provvedimento impugnato, ovvero quello di nomina degli assessori. “Non sussiste ad oggi –si legge nell’ordinanza del Tar- il pregiudizio atto a giustificare la concessione dell’invocata tutela cautelare, atteso che il comune ha adottato, all’esito dell’approvazione da parte delle consigliere di parità presso la Regione Marche, un piano di rimozione della discriminazione”. Insomma i giudici attenderanno i fatidici 120 giorni, che decorrono dallo scorso 17 ottobre, per verificare se il primo cittadino sangiorgese provvederà a nominare un assessore donna. “Non sembrano intravedersi, allo stato, ragioni particolari per dubitare della concreta attuazione di detto piano” si legge ancora nell’ordinanza. Le spese di questa fase cautelare sono state invece compensate. Decisione, quella presa dal Tar, che era già nell’aria, anche alla luce delle motivazioni addotte dal sindaco Loira e del piano di rimozione della discriminazione approvato dalla sua giunta a metà ottobre. Resta a questo punto l’incognita politica di questa operazione. Chi prenderà il posto di chi? Chi verrà sacrificato tra Silvestrini, Gramegna, Vesprini e Marcattili (tutti peraltro avrebbero dato la disponibilità a fare un passo indietro) sull’altare del decreto Delrio?


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