Riabita e Fai insieme: “I romani
costruivano rispettando la natura,
ricominciamo anche noi”

FERMO - Importante convegno in programma venerdì 17 novembre alle ore 9.30 al Fermo Forum alla presenza di sei relatori di eccezione

di Andrea Braconi

Riabita, il salone dell’abitare, e la delegazione di Fermo del FAI insieme a difesa del suolo, con una conferenza incentrata su quello che il Fondo Ambiente Italiano ha scelto proprio come tema per l’anno 2017. L’appuntamento è per venerdì 17 novembre, alle ore 9.30 al Fermo Forum, alla presenza di sei relatori di eccezione: Norbert Lantschner, Teresa Cecchi, Giovanna Paci, Stefania Bellabarba, Alessandra Spina e Roberto Segantini.

“La carta costituzionale parla di paesaggio da tutelare – ha spiegato Patrizia Marini Cirilli – però in realtà la legislazione è a volte lacunosa. Quindi, pur essere un bene assoluto, il nostro patrimonio ambientale è spesso valutato in maniera incompleta, magari solo da un punto di vista culturale. Con Stipa e Segantini, in particolare si parlerà di alcuni esempi come Punta Mesco, nelle Cinque Terre, e dell’Abbazia di San Fruttoso di Camogli (GE), che possono fungere da modello in quest’ottica di rispetto e recupero del suolo”.

“Proporremo uno studio sulla pianificazione urbanistica nell’epoca romana – ha rimarcato l’architetto Stefania Bellabarba – adottato dal PTC della Provincia di Fermo. Era doveroso presentare un modus operandi come questo, perfettamente in linea sul rispetto del suolo. I romani nella pianificazione urbanistica di questa zona come di altre costruivano senza andare ad intaccare il territorio con scelte personali, ma cercando di plasmare la volontà dell’uomo sulla natura stessa. Quindi, vogliamo far capire che si può lavorare secondo natura, basta solo guardare indietro. E questo si interseca anche nella ricostruzione post sisma”.

“Utilizzeremo l’immagine di Giano – ha aggiunto Teresa Cecchi, docente dell’ITT Montani -, il dio bicefalo romano che guarda al passato ma anche al futuro. Come chimici per noi è importante guardare al futuro, da un punto di vista didattico e di ricerca. E la chimica è una risorsa per un’edilizia che non consumi più suolo ma che guardi ed utilizzi nuovi materiali. Serve un’edilizia che guardi di più alla salute. In occasione del nostro intervento parleremo anche della tossicità delle plastiche e dell’importanza degli scarti alimentari. La conoscenza per noi è la chiave per guardare al futuro”.

“Il rispetto per la natura – ha concluso la presidente della Provincia Moira Canigola, che ha ospitato la conferenza stampa di presentazione – non è soltanto evitare nuove costruzioni e nuovo consumo di suolo, ma anche utilizzare materiali non tossici e cercando una maggiore integrazione tra il nostro sviluppo e l’ambiente che ci circonda”.

Fuori programma il saluto dell’assessore regionale Fabrizio Cesetti, che nel ruolo di presidente della Provincia aveva dato forma proprio al Piano Territoriale di Coordinamento che vede questi elementi.

 


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