“Politica unita per ottenere il Made in Italy”: in Senato il grido d’aiuto del Fermano

ROMA - Le riflessioni del sindaco di Montegranaro dopo l'incontro di ieri, al quale hanno preso parte rappresentanti delle imprese e del mondo politico

“Quella vissuta ieri in Senato è stata un’altra tappa fondamentale di un percorso avviato dal Consiglio comunale aperto sulla crisi del distretto calzaturiero”. Esprime soddisfazione il sindaco di Montegranaro Ediana Mancini dopo l’incontro di Roma.

“Un percorso su cui abbiamo sempre creduto, mettendoci subito al fianco del mondo del lavoro. Quel momento è stato un punto di partenza ed anche il segno di come le istituzioni siano state capaci di fare sinergia con le imprese, con le associazioni di categoria e con i sindacati.

L’obiettivo era e resta chiaro: evidenziare al mondo politico la grave crisi del comparto.

Per questo motivo abbiamo chiesto una delega al Consiglio comunale, che ha autorizzato il Sindaco a fare da ponte. E questo meccanismo ha funzionato pienamente. Si è trattato di un mandato forte, che ci ha permesso di affiancare in maniera decisa i rappresentanti di categoria, in particolare Enrico Ciccola, presidente della sezione dei calzaturieri, sul tema del Made in Italy.

Ricordo che quel Consiglio si è caratterizzato sia per la denuncia di una situazione insostenibile, ma anche per le numerose proposte emerse: da lì sono stati sviluppati i punti di un documento, sottoscritto da tutti, per provare a dare una risposta al problema.

In Senato sono stati esposti i dati del mancato riconoscimento del Made in Italy in termini di competitività. Si è partiti dalle slide del professor Gregori della Politecnica delle Marche, il quale ha esplicitato quali danni vengano portati dalla contraffazione, dalla mancata sicurezza della qualità del prodotto e di appetibilità dello stesso.

A seguire le associazioni di categoria hanno spiegato quale richiesta provenga oggi dal mondo del lavoro e come la politica nazionale tutta (e ieri c’erano esponenti del Centrosinistra, del Centrodestra e del Movimento 5 Stelle) sia chiamata a fare un patto su questo punto, trovando una forza tale per poter andare in Europa e fare lobby insieme ad altri Stati affinché venga approvata questa forma di tutela per le nostre calzature.

Cosa che, purtroppo, non è avvenuta precedentemente per un veto da parte di diversi Paesi. Adesso, invece, anche grazie all’uscita della Gran Bretagna, potremmo avere la possibilità di farla approvare evitando che cada nell’oblio.

La richiesta perciò è molto precisa: la tutela del Made in Italy è fondamentale per difendere una delle eccellenze italiane, vale a dire la manifattura e l’intero sistema moda.

È una battaglia di tutti e che tutte le forze politiche devono mettere nella propria agenda.

Da parte nostra, pur consapevoli del ruolo e dei poteri di un’Amministrazione comunale, c’è la soddisfazione per aver contribuito a creare questo dialogo, con un impegno quotidiano per il quale voglio ringraziare tutti miei assessori che si sono spesi in ogni sede”.


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