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CasaPound, il leader Di Stefano
inaugura il circolo Firmum:
“Casa, famiglia e lavoro per gli italiani,
via da Euro e Ue” (VIDEOINTERVISTA)

FERMO - Oltre ai punti del programma il segretario nazionale ha parlato del caso Emmanuel "Interesse politico di qualcuno a montare la vicenda oltre la realtà dei fatti" e la crisi economica del Fermano: "Stop alla concorrenza sleale". Spiegamento di forze intorno la circolo. Volantinaggio contro CasaPound in piazza
L'intervista al segretario nazionale CasaPound, Simone Di Stefano

Applausi, strette di mano, foto ricordo prima, durante e dopo il suo intervento davanti ai militanti. Il segretario nazionale di Casa Pound, Simone Di Stefano, oggi pomeriggio, alle 17,30, è arrivato a Fermo, accompagnato dal referente provinciale Francesco Pacini, per tenere a battesimo il nuovo circolo fermano “Firmum” della tartaruga frecciata. E dopo le interviste di rito, un lungo intervento dinanzi a tanti militanti e simpatizzanti del movimento, introdotto da Pacini: “Che bello vedere oggi qui così tante persone, anche tante facce nuove. Non è una sede, è un circolo proprio perchè è aperto a tutti coloro che si stanno avvicinando a Casa Pound. A gennaio partiremo con il tesseramento”. Poi il microfono a Di Stefano: “Sì, sono il segretario nazionale ma solo perché ci siamo dovuti dare una struttura interna. Io resto un militante. Una fede incrollabile ci unisce nella vittoria. Abbiamo acceso un fuoco che non potrà mai più essere spento. Siamo un popolo che ha creato la civiltà. E questa scorre ancora nel nostro sangue. Abbiamo quindi tutti noi italiani la necessità di riavere la nostra nazione, la nostra patria. Ecco perché vogliamo far nascere una coscienza di popolo, non certo di classe. E tutti insieme, uniti, parlo di tutti gli italiani, dobbiamo lottare contro i traditori della patria, contro chi ha svenduto la nostra Italia e ci ha gettato nella fornace dell’Euro e della Ue. Prima di entrarvi eravamo la quinta economia al mondo. Ora ci comandano francesi e tedeschi. E per gli stranieri siamo solo quelli che devono portare loro un’aranciata, suonare il mandolino e cantare una serenata. Non dobbiamo credere a quello che dicono i vari Salvini e Meloni: la Ue non si può modificare, è un meccanismo che non è più modificabile. Dobbiamo uscirne, salvarci e riprenderci la nostra Italia.

I PUNTI PROGRAMMATICI DI CASAPOUND

I punti del nostro programma, che i media non ci fanno enunciare, sono semplici: una casa di proprietà, magari da pagare in 20/25 anni di lavoro e possibilmente senza dover sottostare alla spada di Damocle delle banche, dentro quella casa fare una famiglia, con bambini, due, tre, quattro. E infine un lavoro stabile, sicuro e ben pagato. Solo noi parliamo di adeguamento salariale. Doveva essere un caposaldo della sinistra e invece a sinistra ormai si preoccupano solo di diritti di altri, e non di quelli di noi italiani, per loro gli immigrati arrivano prima. Mi piacerebbe parlare di patria anche con quelli di sinistra. In tv passa il messaggio che dobbiamo farci sostituire, che dobbiamo abituarci all’idea di mangiare insetti. Ci vorrebbero ‘attaccati alla macchina’ del reddito di cittadinanza che sbandierano i 5 Stelle. Insomma vogliono dissolverci nel meticciato a solo vantaggio del grande capitalismo. Ma noi rappresentiamo la voglia di reagire, la speranza, il futuro.  Noi proponiamo un reddito di natalità di 500 euro per i neonati italiani, fino al 16esimo anno. Ma tutto questo non emerge mai. Il sistema mediatico impone che di noi e del nostro programma non si debba parlare. O se, costretti a parlare di Casa Pound perché stiamo vincendo, ne parlano male. Dopo si saprebbe che siamo quelli dei pacchi alimentari, che siamo i primi a correre quando c’è un terremoto. Che siamo attivi. Addirittura ci accostano alla mafia, noi che siamo un movimento radicale di opposizione. Ma non scherziamo. Noi siamo gli eredi politici di chi la mafia l’ha presa a calci nel sedere. Ci fanno i processi mediatici ma non hanno capito che sortiscono l’effetto contrario. Il fuoco l’abbiamo acceso e non si può spegnere, stiamo viaggiando verso la vittoria per liberare l’Italia.

Simone Di Stefano con Francesco Pacini

L’IMMIGRAZIONE

Via dall’Euro, via dall’Europa, quella stessa Europa che ci impone di andare a salvare gli immigrati sui barconi e poi, quando questi arrivano alle frontiere, vengono rispediti da noi proprio da coloro che ci ha chiesto di andarli a salvare. Cosa serve per fermare questo flusso? Un intervento militare in Libia e un accordo con i libici. Dobbiamo andare lì magari anche con le nostre aziende a costruire ospedali, strade, campi solari. Ma la manodopera deve essere del posto. Quelli che sono immigrati qui e stanno nei centri di accoglienza devono tornare in Africa a lavorare per i loro paesi. Però non nego di aver paura di ricevere una pernacchia se propongo ai ragazzi che stanno nei centri di accoglienza di tornare nei loro paesi a lavorare. Ecco, se così fosse, vanno presi con la forza e mandati a lavorare. Gli immigrati devono capire che qui per loro non c’è futuro perché non c’è nemmeno per noi se non cambiamo la situazione. Sono idee forti che portiamo avanti solo noi.

IL CENTRODESTRA

E non si può credere a un centrodestra che è solo una truffa. Perché? Semplice: con questa nuova legge elettorale non si può governare. Non stiamo ad ascoltare i vari Salvini e Meloni. E’ una legge elettorale che ingrasserebbe solo il partito di Berlusconi pronto agli accordi che noi non digeriamo. Poi ci ritroviamo i vari Monti e company al governo. Ci aspettano cinque anni difficilissimi, fatti di larghe intese. Ecco perché dobbiamo cercare di superare la soglia del 3% e di far entrare in parlamento dei combattenti, altro che i soliti pancioni o, peggio, i 5 Stelle. L’unica nostra salvezza è in un manipolo di parlamentari che inseguano chi ha tradito l’Italia. In tanti mi chiedono perché spesso, nei confronti, ho un sorrisetto beffardo. Sapete perché? Perché io la vittoria già la vedo, è solo una questione di tempo, perché nel nostro sangue scorre quello di chi ci ha preceduti e ha creato l’Italia.

Militanti di CasaPound e simpatizzanti davanti al circolo in via Paccarone 18

IUS SOLI

“Siamo assolutamente contrari allo Ius Soli. E vorremmo scrivere in Costituzione che l’unico automatismo possibile per la cittadinanza è lo Ius Sanguinis ovvero i figli degli italiani diventano automaticamente italiani. Ma vorremmo che la cittadinanza sia tolta a chi commette reati gravissimi, penso allo stupro, l’omicidio o il terrorismo”.

IL CASO EMMANUEL

“Alcuni dei grandi media hanno un atteggiamento dinanzi ai fatti che è quello di gettare una croce su popolazioni, quartieri interi, cittadine intere. C’è una grossa responsabilità anche dei politici che se ne fregano di quello che succede sui territori. Se qualcuno ha accusato Fermo di essere razzista dovrebbe chiedere scusa. Il razzismo non esiste, è quello di chi pensa di portare qui da noi 500 mila persone che non sanno cosa fare, non hanno un lavoro, non hanno u futuro, e gettarle in pasto alle cooperative. C’è stato un interesse politico di qualcuno a montare nel montare la vicenda oltre la realtà dei fatti che non ci parla di un’aggressione razzista o di quelle cose tirate fuori strumentalmente. Io spero che si possa arrivare a un giudizio finale, sereno, e lasciare che questa storia passi avanti perché è stata dipinta in una maniera fuori dalla realtà.

ELEZIONI

Qui nel territorio continueremo a crescere, come in tutta Italia, per arrivare alla candidatura alle elezioni nazionali. Avremo i nostri candidati anche da questo territorio e speriamo che tra i nostri parlamentari ce ne sia uno che arriva proprio da questo territorio

 

CASAPOUND FASCISTI DEGLI ANNI ’30?

Alle affermazioni del Pd fermano, secondo cui CasaPound rappresenta “un ritorno al Fascismo mussoliniano, quello degli anni ’30”, il segretario nazionale Di Stefano, replica con un sorriso: “Mi sembra un pò esagerato. Il sottoscritto è nato nel 1976 e le condizioni attuali non sono quelle degli anni ’30. Non c’è nessun rischio per la democrazia. Casa Pound non sta proponendo lo Stato totalitario ma vuole fare politica e vuole cambiare la nazione con il consenso degli italiani senza nessuna violenza ma con il voto.

LA CRISI DELL’ECONOMIA DEL FERMANO

“Abbiamo esposto i nostri lavoratori e imprenditori a una concorrenza sleale di nazioni che dall’altra parte del mondo ci copiano i prodotti e li fanno con schiavi legati al tornio. Se chiudiamo i mercati a chi ci fa concorrenza possiamo tornare ad essere la grande nazione industriale che eravamo una volta”

Spiegamento di forze intorno al nuovo circolo Casa Pound, dalla piazza del Popolo alle viuzze perpendicolari a via Paccarone, con poliziotti e carabinieri a vigilare sul regolare svolgimento dell’inaugurazione del circolo Firmum. In centro anche i vertici dei carabinieri, con il comandante provinciale, il tenente colonnello Ciro Niglio, e il comandante della compagnia di Fermo, il capitano Roland Peluso, e della polizia con il dirigente del commissariato di Fermo, il vicequestore Leo Sciamanna. In piazza un gruppo di una ventina di persone ha effettuato un volantinaggio contro Casa Pound distribuendo volantini dal titolo “Fuori i fasciti da Fermo! Fuori il fascismo dalle nostre vite” a firma Anpi, Cgil, Casa Comune e Comitato 5 Luglio. Tutto, comunque, da una parte e dall’altra, si è fortunatamente svolto con pacatezza e senza alcun tipo di degenerazione. 

 

Militanti di CasaPound e simpatizzanti davanti al circolo in via Paccarone 18


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11 commenti

  1. 1
    Alessandra del Gatto il 25 Novembre 2017 alle 22:49

    Ma non vi vergognate? Non avete pubblicato il comunicato stampa dell’ANPI, CGIL, 5 Luglio inviatovi ieri e stasera fate questo articolo? …..vergogna!! Vergogna…. E che questo mio commento sia pubblicato e qui resti.

  2. 2
    Lorenzo Ficiarà il 26 Novembre 2017 alle 2:14

    Peppino buondonno ed altri dieci pensionati a contestare. Lunga vita a voi Efialte

  3. 3
    Sonia Marrozzini il 26 Novembre 2017 alle 6:49

    E quelli della foto ti sembrano “freschi”? A me sembrano vecchi fuori e anche dentro.

  4. 4
    Lorenzo Ficiarà il 26 Novembre 2017 alle 9:43

    Avvocà, non mi faccia ridere

  5. 5
    Mauro Vallesi il 26 Novembre 2017 alle 4:54

    Senza offesa ma dalla foto sembra un circolo arci, tutti uomini eheheheh

  6. 6
    Daniele Medori il 26 Novembre 2017 alle 10:02

    Tristezza…

  7. 7
    Alessandro Fulimeni il 26 Novembre 2017 alle 18:57

    una domanda a Cronache Fermane: come mai non è stato pubblicato neanche uno stralcio dell’ultimo e del penultimo comunicato del Comitato 5 Luglio?

  8. 8
    Pierangelo Luzi il 28 Novembre 2017 alle 6:50

    Credo che qui qualcuno dovrebbe entrare nell’ordine delle idee che Cronache Fermane è per l’appunto un media di cronaca. Non è né un organo di partito, né a disposizione di certa parte politica per scrivere solo ciò che si vorrebbe (come da tradizione leninista)

  9. 9
    Stefania Castellucci il 28 Novembre 2017 alle 7:17

    Era cronaca anche il comunicato del Comitato 5 Luglio. Non l’ho visto pubblicato, però. Evidentemente l’antifascismo non è rilevante. Giusto?
    In compenso gli efficientissimi giornalisti presenti hanno dettagliatamente riportato tutti i punti delle affermazioni di Casa Pound.

  10. 10
    Pierangelo Luzi il 28 Novembre 2017 alle 8:52

    Stefania Castellucci quel comunicato non è cronaca, è una dichiarazione politica. Riesci a coglierne la differenza?

  11. 11
    Gabriele Alfredo Persici il 28 Novembre 2017 alle 8:48

    Michele Egidi mio nonno veterinario capo del comune di Fermo ( allora ) diceva non c’è più sordo di chi non vuole sentire così chi non capisce è forse perché non vuole capire. Si a Europa, euro, si alla democrazia, no alle dittature di qualsiasi colore, no al neonazismo etc

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