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Nuovo Vescovo, la bolla di Papa Francesco: “Non resta altro, o diletto figlio, se non incoraggiarti, all’inizio di questo importante ministero”

FERMO - Il testo integrale della bolla di Papa Francesco con cui Mons. Rocco Pennacchio viene nominato Arcivescovo di Fermo

 

 

Uno dei momenti centrali della cerimonia di oggi pomeriggio è stato quello della lettura della bolla di Papa Francesco con cui è stata disposta l’ordinazione del nuovo vescovo di Fermo Mons. Rocco Pennacchio. Un momento solenne e allo stesso tempo toccante in cui il Papa ringrazia l’operato di Mons. Luigi Conti e allo stesso tempo esprime fiducia nelle virtù di Mons. Pennacchio come nuovo pastore. Ecco il testo integrale:

 

FRANCESCO, VESCOVO, Servo dei Servi di Dio al diletto figlio ROCCO PENNACCHIO, del clero dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina, parroco della Parrocchia di San Pio X in quello stesso territorio e fino a questo momento, eletto Arcivescovo dell’Arcidiocesi Metropolitana di Fermo, salute ed apostolica benedizione.

Desiderando di certo con animo sicuro adempiere al servizio di Pastore della Chiesa tutta, ora volgiamo la nostra premura nel caso specifico all’insigne Sede fermana, desiderosa di un Antistite, dopo che il Venerabile Fratello Luigi Conti ne ha lasciato il suo governo. A te, o diletto figlio, ricorriamo senza esitazione, il quale munito di appropriate virtù e provvisto di carisma pastorale, riteniamo che possa assumere quel ministero.

Pertanto accogliendo il parere della Congregazione dei Vescovi, con la nostra potestà Apostolica, TI NOMINIAMO E COSTITUIAMO ARCIVESCOVO METROPOLITA DI FERMO, con la concessione insieme di tutti i diritti ed i doveri che a norma dei sacri canoni spettano a te ed alla tua condizione. Potrai, inoltre, ricevere la consacrazione episcopale fuori Roma da un qualsiasi Presule. Prima, però, è necessario che tu faccia la professione di fede e pronunci il giuramento di fedeltà a Noi e ai Nostri Successori, secondo le leggi della Chiesa.

Comunicherai, successivamente, la tua elezione al Clero ed al popolo dei fedeli, i quali tutti, affinché ti accolgano convenientemente come maestro e Pastore, vivamente esortiamo. Non resta altro, o diletto figlio, se non incoraggiarti, all’inizio di questo importante ministero. Pertanto sorretto dalla divina protezione, rafforzato dalla tutela della Madre celeste, ti applicherai ogni giorno a mostrare con estrema chiarezza i precetti e il Lieto Annuncio di Cristo Signore.

Dato in Roma, presso San Pietro, il giorno decimo quarto del mese di Settembre, nell’anno del Signore bis millesimo decimo settimo, quinto del Nostro Pontificato.

Francesco


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