Giornata piena di appuntamenti quella di domenica scorsa ad Amandola. Il clou nel pomeriggio, con l’arrivo del nuovo arcivescovo di Fermo, mons Rocco Pennacchio, che ha celebrato la messa nella Chiesa del Beato Antonio.
Ma già nella mattinata la cittadinanza aveva vissuto, sempre all’interno della stessa chiesa, un importante momento di condivisione. Nel corso della messa delle ore 10, infatti, il viceparroco Don Cristian Bulai, ha invitato la comunità sikh. All’inizio della messa, il capo della comunità Sikh ha guidato la preghiera della sua comunità per circa dieci minuti e al termine è stata celebrata la messa.
“Non possiamo avere paura dell’altro – commenta Don Cristian -. La fede in Dio conduce al rispetto dell’altro, alla convivenza pacifica. Ho convocato la comunità Sikh, alla luce della parola vegliare, poiché dobbiamo vegliare al rispetto dell’altro; e l’altro nella fede non può che essere una ricchezza, tanto per promuovere l’identità di ciascuna fede in quanto ognuno è figlio di Dio. La Chiesa cattolica è impegnata da tempo a promuovere il dialogo interreligioso e qui, ad Amandola, dopo altri incontri avvenuti negli anni scorsi fuori della Chiesa, incontri che hanno favorito vicinanza, fiducia e rispetto, domenica siamo riusciti ad incontrarci in chiesa e pregare. Gesù ci invita a vegliare oggi anche su questa questione: la differenza religiosa, che non è mai un disagio ma sempre una ricchezza culturale e morale per la nostra società”.
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Ah, ecco il capo dei Sikh che dice messa ci mancava, davvero……….. Povera Chiesa!
Povera Chiesa, poveri preti confusi, poveri cristi noi.
… e poi non si sono tolti nemmeno il copricapo… Sic!
Un esempio d accoglienza e spiritualità condivisa che dovrebbe rallegrare i cuori, invece..! 🙂