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LETTERE AL DIRETTORE
Elisa da Matera: “Cari amici di Fermo, ho deciso di raccontarvi il nostro incontro con don Rocco”

MATERA/FERMO - "Comprenderete ora perché ogni mattina apro il sito web di questo giornale per provare a continuare a condividere il suo percorso, anche se a tanti chilometri di distanza proviamo a seguirlo con la preghiera per lui e per la sua meravigliosa famiglia che ha il merito di aver dato alla Chiesa un suo figlio tanto speciale"

Carissimi amici di Fermo,

non avrei mai immaginato di scoprirmi interessata alla vostre cronache cittadine ne tantomeno avrei immaginato di voler aprire ogni giorno il sito web di questo giornale per cercare un titolo o una foto di qualcuno che ora fa parte della vostra vita e che se anche per poco tempo è stato la nostra guida.

Mi presento: mi chiamo Elisa e vivo a Matera, una piccola città del sud praticamente sconosciuta fino a cinque anni fa ed ora, grazie ad una nomina internazionale, balzata alle cronache di tutto il mondo. Sono catechista nella parrocchia intitolata a San Pio X. Tutto questo vi dice qualcosa? Si è la città e la parrocchia in cui il nostro don Rocco ha trascorso l’ultimo anno del suo percorso di sacerdote prima di diventare il vostro Vescovo.  Ho deciso di raccontarvi il nostro incontro e la breve esperienza che insieme a lui abbiamo vissuto per provare a farvi comprendere e condividere le emozioni che in questi ultimi dodici mesi ci hanno accompagnati.

Naturalmente don Rocco, come è nel suo stile, è entrato in punta di piedi, anche se da subito non è “passato inosservato”. E’ arrivato in un momento particolare per la nostra parrocchia a sostituire don Gino, che con coraggio e dignità e con il suo indimenticabile tenerissimo sorriso, ha affrontato un tremenda malattia senza mai lamentarsi e senza che nessuno conoscesse la gravità delle sue condizioni. Don Rocco lo ha accompagnato con amorevole attenzione e affetto fino alla sua morte e a noi, che eravamo come un gregge sperduto e spaurito per questa inaspettata perdita, ci ha radunati con il suo abbraccio amorevole di nuovo pastore della nostra chiesa. Quest’anno trascorso con lui è stato un anno meraviglioso, naturalmente le sue doti di sacerdote avrete modo di scoprirle da soli, noi abbiamo colto subito la sua grande umanità, il suo modo semplice e diretto di abbattere muri e costruire ponti.

Da un po’ di tempo si sentiva vociferare sulla sua nomina ma nessuno di noi ci aveva creduto veramente, ci dicevamo “non è possibile”, “non ora”, “abbiamo perso don Gino da poco, sarebbe troppo crudele vivere una seconda perdita”. E invece un pomeriggio di settembre mi arriva un messaggio sul cellulare, lo leggo e sento una fitta al cuore, diceva testualmente” Don Rocco Pennacchio nominato Vescovo Metropolita di Fermo” ho gridato NOOOOO, NON PUO’ ESSERE. E invece sapevo benissimo che era così. Sono corsa in parrocchia da lui e gli ho detto “don Rocco devo farti gli auguri?” Certo, mi ha risposto dobbiamo accettarlo ed esserne felici.”, ha pronunciato queste parole con il suo consueto volto sorridente ma l’espressione dei suoi occhi non la dimenticherò mai più. Come potevo essere felice quando io e la mia comunità perdeva “un sacerdote come lui”. E’ stato per noi un padre, un fratello, un amico, un confessore e tanto tanto altro.

Non sono brava a trasformare in parole le tante emozioni che ci hanno accompagnato, e ancora lo fanno, in questo periodo. Quello che abbiamo vissuto è stato sicuramente una grazia di Dio, accompagnata però da tante lacrime di gioia, di tristezza, di orgoglio, di malinconia tutto si è mescolato in un’unica e sola consapevolezza “ sarà un Vescovo davvero speciale”. Mille emozioni come “sulle montagne russe”.

Ho sentito la necessità di scrivervi questa lettera per spiegare queste tante troppe lacrime che abbiamo versato, nel chiuso dei nostri incontri, durante le Messe domenicali dopo la sua nomina, ma anche e durante la cerimonie di nomina qui a Matera e poi l’Insediamento nella vostra Diocesi. Quanto abbiamo pianto, tanto da attirare la vostra attenzione, vi saremo sembrati forse troppo esagerati o esibizionisti, non è così “ siamo solo “follemente innamorati della sua umanità” e tanto vi basti per giustificare le nostre lacrime.

Comprenderete ora perché ogni mattina apro il sito web di questo giornale per provare a continuare a condividere il suo percorso, anche se a tanti chilometri di distanza proviamo a seguirlo con la preghiera per lui e per la sua meravigliosa famiglia che ha il merito di aver dato alla Chiesa un suo figlio tanto speciale.  Buona vita a tutti noi e la Grazia del Signore ci accompagni sempre.

Con affetto

Elisa


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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