“Non uno, ma tre passi indietro perché il territorio abbia una speranza. La sera di martedì 12 dicembre presso il bar La Terrazza sul Mare della famiglia Mazzaferro ci siamo ritrovati tra amici sangiorgesi e del Fermano per farci gli auguri di Natale. E’ stata l’occasione per condividere una riflessione ed un pensiero di azione.
E’ sotto gli occhi di tutti come Porto San Giorgio- dichiara l’ex sindaco – stia vivendo una condizione di decadenza e di abbandono, che non ha precedenti nella sua storia e ciò accade a mio avviso non per colpa di qualcuno o di qualcosa, ma per precisa scelta della città.
Dalle elezioni scorse i fatti salienti sono stati tre. Il primo. Presi i voti dalla candidatura di assessori di carattere, il sindaco ha preferito poi tagliarli fuori bocciando l’operato amministrativo del quinquennio, come se non fosse il proprio.
Il secondo. Il Pd governa la città grazie al contributo di tante candidate di movimenti civici, nessuna però capace di impegno amministrativo e di fiducia, se poi il Sindaco deve ricorrere ad una selezione pubblica per rispettare la legge violata della parità di genere.
Il terzo. Ancora una volta, era già accaduto nel primo mandato, senza una regola che valga per tutti, si premia un privato che non ha investito in strutture ricettive trasformandole in appartamenti: il capriccio ed il favore sono legge mentre la città turistica cede il posto alla città dormitorio. Così non c’è futuro per Porto San Giorgio. Ma tra quattro anni, vuoi perché aumenterà nei sangiorgesi la presa di coscienza del baratro, vuoi perché la legge dopo due mandati impone un cambio amministrativo, si aprirà un confronto e chi vuole ancora oggi sperare in un futuro dovrà essere pronto.
Non ci sarò perché essere pronti significa che chi finora in qualche modo ha diviso deve assumere su se stesso la responsabilità di unire. Non uno, ma tre passi indietro da parte mia perché Porto San Giorgio abbia una speranza.
Il Movimento 100% Civico che ho voluto nel 2012 a distinguersi da tutto e tutti e che mi identifica va superato e va creata una casa comune di tutte le forze civiche alternative allo stato attuale. Per mutare questa condizione cittadina si erano candidati anche altri a sindaco e tanti a candidati consiglieri. Si apra e si costruisca una casa comune già oggi per essere pronti alla sfida di domani, ne va della vita della città che tutti amiamo.
Emanuele Morese e i suoi civici lo hanno capito. Auspico con lui che ci si possa incontrare al più presto con le forze civiche rappresentate e non in consiglio comunale per avviare tutti insieme un ragionamento ed un percorso condiviso. Percorso al contempo da condividere e realizzare con rispetto dell’autonomia di ciascuna realtà politica territoriale con gli abitanti delle cittadine limitrofe perché una rete di forze di “Iniziativa Civica” sia la leva su cui forzare la ripresa di tutto il comprensorio fermano, fanalino di coda delle Marche. Occorrono consapevolezza, valori, competenze, nuovi protagonisti”.
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