Mercoledi 20 dicembre, il Sindaco Nazareno Franchellucci ed il Vicesindaco Annalinda Pasquali hanno ricevuto presso la Casa Comunale Maria Ricci, neo laureata all’Università degli Studi di Ferrara nel Corso di Laurea Magistrale in Architettura.
L’occasione dell’incontro è stata la consegna ufficiale della sua tesi di laurea dal titolo: “La Cattedrale” – Riqualificazione e valorizzazione dell’ex concimificio F.I.M. a Porto Sant’Elpidio”.
La tesi entrerà a far parte della nutrita schiera di libri e documenti contenuti all’interno della Biblioteca Comunale “Carlo Cuini” e potrà essere consultata da tutti i fruitori del servizio bibliotecario.
Parole di stima e congratulazioni sono state espresse dagli amministratori presenti, nello specifico il Sindaco Nazareno Franchellucci ha dichiarato: “Vorrei ringraziare Maria per questo importante dono. Apprezzo il taglio che è stato dato dalla tesi visto che si parla di come una rovina fatiscente possa diventare un luogo in cui si intersecano spazi culturali, lavorativi e turistici. Credo che Maria abbia colto il senso e l’intento di questa Amministrazione che tanto si sta prodigando per risanare quell’area e ridonarla alla città. A Maria vanno i miei più vivi complimenti e un grande in bocca al lupo per un brillante futuro”.
“Trasformare un ex concimificio e lo spazio in cui è collocato in un contesto di pregio e in un luogo di eccellenza è questo il senso del documento redatto da Maria – spiega il Vicesindaco Annalinda Pasquali – ed è lo stesso scopo che questa Amministrazione si è prefissa. Le giovani generazioni, orientate al futuro, riescono a interpretare i manufatti e lo spazio guardando al domani con lungimiranza e slancio”.
“Nell’ambito delle aree produttive dismesse, – spiega Maria Ricci – numerosi sono i monumenti del lavoro e della cultura che costellano le coste italiane, frammenti industriali collocati in spazi di confine tra la città ed il mare. Caso esemplare è quello dell’ex concimificio F.I.M. a Porto Sant’Elpidio e della sua Cattedrale, rovina fatiscente che domina su una grande piattaforma inedificata. L’ipotesi di rigenerazione si pone come intervento di ricucitura di tale vuoto urbano, trasformato in un nuovo ecosistema naturale. Spazi culturali, lavorativi e turistici, si connettono e coinvolgono luoghi critici della città con una ritrovata spiaggia naturale: un nuovo scenario che punta a divenire un possibile volano per un generale rilancio urbano, in cui la rovina è protagonista ed involucro di pregio per la collocazione di eccellenze culturali, turistiche e ristorative.”
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