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A noi ragazzi spiegate
il vero valore del Natale,
non il suo lato consumistico

RIFLESSIONI - Le parole di Sydhney Gasparroni, studente dell'ITT Montani di Fermo, sul senso delle festività e sul condizionamento all'acquisto

 

di Sydhney Gasparroni (studente dell’ITT Montani di Fermo)

Natale e Capodanno formano insieme il periodo più amato da tutti. Coloro che possono esprimere con maggior furore i propri stati d’animo sono i bambini, massimi esponenti e colonne portanti della felicità in sede natalizia.

Perché, se da una parte si è contenti per la pausa dell’attività scolastica che è un vero sollievo per tutti, dall’altra si respira un’aria diversa dal solito.

Concomitante con l’avvento dell’inverno, il periodo natalizio è il simbolo per cui la famiglia è unita.

Ma rispetto agli anni passati, la concezione generale, ma soprattutto le aspettative che possono emergere dal Natale o dal Capodanno, sono cambiate o sono rimaste invariate?

Sicuramente il più grande sviluppo in campo tecnologico della storia ha contribuito enormemente a soddisfare in maniera più consistente i bisogni di ciascuno di noi, permettendo lussi che prima non si pensavano nemmeno lontanamente.

Uscendo però da una visione limitata come quella di una famiglia, è possibile argomentare su una scala più ampia.

Negli ultimi anni si assiste ad una maggiore “strumentalizzazione” del Natale e del Capodanno, soprattutto da parte degli esercizi commerciali. Proviamo ad analizzare alcuni aspetti.

Soffermiamoci innanzitutto sugli spot pubblicitari.

Questi ultimi sono molto importanti, consentono in effetti di essere a conoscenza su moltissime cose, ma i nostri acquisti sono dovuti dalle nostre esigenze o perché siamo in qualche modo condizionati da ciò che vediamo e sentiamo?

Un qualsiasi oggetto, ad esempio, è oramai reso noto in televisione da diversi “gruppi”, ma è incredibile la guerra mediatica che viene messa in atto proprio su questo per stabilire quale tra tutti sia il migliore esteticamente o quale possa conseguire in maggior misura al benessere di colui che mette in atto la domanda del bene.

A tal punto è possibile pensare che proprio le pubblicità siano cambiate negli ultimi tempi diventando talmente accattivanti da influenzare le scelte dell’acquirente.

Altro punto è la concezione delle festività in termine di tempi.

La tradizione (cattolica) delle vacanze di fine anno si basa sulla convenzione per cui l’albero, il presepe e l’eventuale installazione di luminarie vadano fatti simultaneamente alla festa dell’Immacolata Concezione, ovverosia l’8 Dicembre mentre il tutto dovrebbe essere disfatto il 6 Gennaio.

In contrapposizione a ciò, vi sono persone che le date le gestiscono come vogliono (non negabile ovviamente) discostandosi da quelle che sono le normali tradizioni, c’è chi ad esempio aspetta il solstizio d’Inverno, quindi tra il 20 ed il 22 o chi già alla fine della terza decade del mese di Novembre ha già messo su tutto. O ancora, chi aspetta la metà di Gennaio per mettere in soffitta tutti gli addobbi.

Collegandosi a quanto detto precedentemente, è possibile trovare tutto ciò che riguarda le decorazioni già dal Ponte di Ognissanti.

Le aspettative invece, specialmente nei ragazzi, quali possono essere?

Solitamente è sempre auspicabile iniziare il nuovo anno in serenità e con buoni propositi.

Gli interessi ovviamente variano con gli anni, si passa dal desiderare un semplice giocattolo ad uno smartphone, dal peluche alle console.

E’ assai importante che venga trasmesso ai ragazzi che il valore delle feste, qualsiasi esse siano, non debba essere solo uno spunto per lucrarci sopra, ma una riflessione su cosa si possa migliorare di sé stessi e in quale modo, di limitare i conflitti che normalmente si creano in una qualsiasi famiglia, sempre ai fini di stare meglio con tutti.

Il periodo natalizio quindi, è sì un periodo in cui si possono ricevere le cose che più si desiderano, ma deve anche essere il punto di ripartenza per un anno migliore.


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