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Lotto Via Mameli, Franchellucci tira fuori i documenti e replica a Marcotulli: “Finiti gli argomenti si passa alle falsità”

PORTO SANT'ELPIDIO - Il sindaco: "Ben si capisce che non c’è nessuna agevolazione o regalia, ma solo una normalissima gestione dei flussi finanziari in entrata ed uscita"

 

“Nessuna regalia ma, soprattutto, nulla di nuovo rispetto a quanto stabilito in sede di accordo pubblico/privato più di un anno fa ed oggi cristallizzato all’interno dei due accordi preliminari”. Il sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci, documenti in mano, replica alle accuse lanciate da Marcotulli in merito al lotto di Via Mameli (leggi l’articolo).

Primo cittadino che spiega: “Partiamo dal valore del lotto. L’amministrazione comunale, per ben due volte, ha messo a bando il lotto per la cifra di 1.380.000 e, per entrambi le volte, l’evidenza pubblica è andata deserta. L’Amministrazione a quel punto, se avesse voluto fare ancora un’altra evidenza pubblica (sarebbe stata la quinta!!!) avrebbe fatto come negli altri casi una riduzione del valore come base d’asta del 20%, andando ad un valore di partenza di 1.104.00. Con il privato siamo invece riusciti ad arrivare un valore di compromesso di 1.200.000, valorizzando il lotto come nessuna evidenza pubblica prima era stata in grado di fare”.

Franchellucci aggiunge: “Quanto alle opere, si ricorda al geometra che già nell’accordo di Dicembre 2016, la cifra indicata come complessiva dei lavori al lotto di Via Mameli a scomputo erano previsti in complessivi 284.784,06 , comprensivi anche dei famosi 40.000 dello spostamento degli impianti Enel e gas. Tale previsione era ben evidente anche nello schema di convezione. Pertanto nel preliminare, la cifra di 238.000 + 40.000 per rimozione servitù (che vengono scomputate dal valore complessivo del lotto) raggiungono il valore di 278.000 euro, abbondantemente dentro la cifra inizialmente stimata per la realizzazione del lavoro complessivo”.

Sindaco che spiega: “Concludendo sui tempi di pagamento, al geometra sfugge il fatto che i flussi finanziari di incasso della cifra del lotto sono perfettamente allineati con l’operazione di restauro del Beniamino Gigli e servono proprio a coprire parte di esso. Pertanto, essendo il saldo previsto entro sei mesi dalla data della stipula ed invece previsto che, i lavori del Gigli, dovranno terminare entro 7 mesi dalla firma, ben si capisce che non c’è nessuna agevolazione o regalia, ma solo una normalissima gestione dei flussi finanziari in entrata ed uscita”.


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