“Siamo al giro di boa di questa legislatura. Due anni e mezzo sono passati e molte cose sono state fatte. Dei tanti obiettivi che ci eravamo posti, alcuni nascevano direttamente dalle motivazioni che avevano spinto gli elettori fermani a concederci fiducia. Vale a dire: provare a rimettere in piedi la città, non doverci più sentire a disagio nel frequentare i luoghi di incontro; stimolare il necessario protagonismo di una popolazione (soprattutto giovane) sempre più depressa di fronte alle offerte culturali, sociali, sportive, commerciali, ecc…. Questa era la base, il presupposto psicologico che avrebbe dovuto consentire di mettere mano agli altri obiettivi, quelli davvero concreti, legati ai tanti ritardi che la città di Fermo aveva accumulato nel corso del tempo”. Inizia così il bilancio di metà legislatura di Daniele Iacopini, capogruppo di Piazza Pulita, forza di maggioranza espressione dell’attuale amministrazione comunale di Fermo. “Bene – spiega il coordinatore – dopo due anni è mezzo molto è stato fatto, con immensi sacrifici soprattutto da parte del sindaco e della giunta, nonché dei tanti consiglieri e degli addetti alla segreteria che – cittadini tra i cittadini – nel corso dei mesi hanno avuto un atteggiamento “militante”, propositivo, sempre volto alla risoluzione dei problemi e mai intento all’individuazione di possibili interessi personali. Un gruppo consiliare “pulito”, con dei limiti sul piano dell’esperienza politica, poco avvezzo magari ai formalismi, ma di cui ci si può fidare! Di questo, come capogruppo di Piazza Pulita, vado clamorosamente fiero. Ma stessa cosa possono e devono fare i colleghi del Centro e di Non mi Fermo”.
Iacopini che aggiunge: “In pochi, poi, avevano scommesso sulla tenuta di questa maggioranza civica. Molte le critiche che avevano accompagnato i risultati delle amministrative del 2015, grande lo scherno di molti “addetti ai lavori” e di qualche “trombato”. Ma chi ha a cuore l’interesse della propria città non può fermarsi di fronte al grido di dolore mascherato da “ruggito” degli “anti-qualcosa” di professione. Sullo slancio, l’amministrazione Calcinaro ha cercato di superare anche le innumerevoli difficoltà che la storia (con la ‘s’ minuscola, per carità…) ha posto davanti, rischiando di lacerare un’intera comunità: la morte di Emmanuel, il terremoto, ecc… Eventi che, invece, hanno ancor di più compattato la squadra di governo e tutti i fermani in buona fede. E, sempre insieme, è stata addirittura rilanciata con più vigore l’azione amministrativa”.
Da qui le sfide per il futuro: “Allora avanti con le cose da fare, ben coscienti che alcune delle citate situazioni negative non possono essere superate nel lasso di tempo di un battito di ciglia… E una precisazione: leggo da qualche parte toni positivi ma accompagnati da espressioni che strizzano l’occhio a possibili avversità. Del tipo: “Bene le cose fatte ma adesso vediamo se…”; “Governo positivo della città ma la fiducia dei fermani non è incondizionata…”; “occhio a non sedersi sugli allori”, ecc… Da questo punto di vista, mi preme tranquillizzare tutti. Questa esperienza di governo non solo non si culla sugli allori ma va avanti a testa alta e con la grande consapevolezza delle cose ancora da fare, lasciando per sé la capacità interpretativa di valutare ciò che è davvero importante per la città. Coinvolgendo laddove possibile e, ovviamente, provando a spiegare le scelte una volta fatte. E alla fine si tireranno le somme. Sapendo che il tempo di un’esperienza civica non può essere illimitato, ma certi che questa amministrazione rappresenta uno spartiacque nella storia politica locale: dal 2015, i cittadini sanno infatti distinguere chi si impegna per la soluzione dei loro problemi e chi usa la città per scopi politici più “alti”, ma dalle ricadute minime (quando non nefaste) per Fermo. La sfida, allora, è quella di costringere la politica dei partiti tradizionali a parlare del “generale” senza dimenticare (anzi, avendo un occhio di riguardo…) il “particolare”. Buon anno a tutti i fermani”
Daniele Iacopini
Piazza Pulita
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