di Silvia Remoli
Se nel cinema il regista dice “Buona la prima!”, al Teatro dell’Aquila Alberto Di Risio potrebbe ben dire “Buona la zero!”. Infatti, il tour 2018 dello show musicale di Paolo Belli è partito con successo proprio dal teatro fermano che, come ha dichiarato l’artista nell’intervista fatta due giorni fa (leggi intervista), gli porta da sempre fortuna.
E Paolo Belli inizia il suo “Pur di fare musica…” proprio ringraziando il sindaco Calcinaro e tutta la città per la squisita ospitalità, dedicando poi a Fermo il brano “Bella città”, pezzo scritto ai tempi dei ‘Ladri di biciclette’, suo primo gruppo musciale.
Tante altre le canzoni da lui eseguite, magistralmente accompagnato dai suoi validissimi, nonché esilaranti, sette strumentisti (Gabriele Costantini al sax, Mauro Parma alla batteria, Enzo Proietti al piano, Gaetano Puzzutiello al basso e contrabbasso, Paolo Varoli alla chitarra, Peppe Stefanelli alle percussioni e Juan Albelo Zamora
al violino e armonica a bocca): da suoi successi come “Dottor Jazz e Mr. Funk”, “Sotto questo sole “ (brano che gli valse, insieme a Francesco Baccini, la vittoria del Festivalbar 1990) , “Ho voglia di ballare” (sigla del programma tv ‘Ballando con le stelle’) a classici della tradizione italiana come il trascinante Carosone e gli ironici Cochi e Renato.
In platea, a seguire sua esibizione, c’era anche una sua strettissima conoscenza, il fermano Marco Postacchini, sassofonista, nonché insegnante presso il conservatorio Pergolesi, che fa parte dei fiati dell’orchestra del programma TV ‘Ballando con le stelle’ e del tour estivo di Paolo Belli, il quale non ci ha pensato due volte ad invitarlo sul palco e a farlo suonare per raccogliere l’applauso dei concittadini.
Questi ultimi, gli spettatori, hanno preso vivamente parte allo show, cantando anche il ritornello di “Oggi è un giorno che ricorderai”, tratto dall’ultimo lavoro di Paolo Belli: il pubblico è stato continuamente coinvolto in schetch e canzoni, con melodie da intonare, ritmi da tenere battendo le mani e mosse coreografiche da riprodurre, diventando così per un giorno l’ottavo musicista della ‘Paolo Belli Big Band’.
Un’empatia, quella col pubblico, che si è protratta anche oltre la fine dello spettacolo, quando il protagonista è arrivato nel foyer per soddisfare i suoi fans che lo volevano salutare, abbracciare, fotografare e omaggiare di doni, tra cui anche il gagliardetto della Fermana FC.
Insomma, si è ascoltato pop, un po’ di jazz, ci si è mossi al suono dello swing, si è cantato, ma si è anche sorriso con racconti, giochi di parole e gag comiche: “Potevo avere la presenza scenica di Mick Jagger, se non avessi amato così tanto le lasagne!” ha ironizzato Paolo Belli con la sua tipica risata contagiosa. Ebbene, se avessimo la certezza che le lasagne fanno diventare davvero così simpatici, spassosi e musicali come lui, allora dovremmo tutti mangiarne un po’ di più!
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Meraviglioso.
Ci siamo divertiti. A tratti monotono e appena scurrile. Artisti di primissimo livello. Giudizio più che positivo