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Gli scatti di Michela Sollini e Alessio Beato in mostra al Veregra Lab

MONTEGRANARO - Doppio appuntamento sabato 13 e domenica 14 gennaio dalle ore 18 alle 22 nella sede dell'associazione culturale in Vicolo del Forno

Saranno i fotografi Michela Sollini e Alessio Beato i protagonisti di Condensa(me), la rassegna d’arte contemporanea organizzata dall’associazione culturale Veregra Lab. Le loro esposizioni saranno visitabili sabato 13 e domenica 14 gennaio dalle ore 18 alle 22 nella sede in Vicolo del Forno.

“Si tratta di una serie di mostre/evento, partita lo scorso 15 dicembre e che durerà fino al 28 gennaio – spiegano i responsabili dell’associazione – . Un percorso che si muove sulla fotografia e sulla pittura, ma sotto Natale abbiamo fatto anche un’iniziativa di live art. La nostra associazione è nata in maniera informale per realizzare scenografie e materiale per il Veregra Street e le persone ci conoscono come i ragazzi del pulmino giallo della manifestazione. Da lì abbiamo visto che con i materiali di riciclo riuscivamo a fare cose carine e così nell’agosto del 2017 abbiamo fondato l’associazione. Adesso cerchiamo di fare qualcosa di concreto con Condensa(me) e abbiamo in mente di organizzare anche laboratori artistici. Al momento, dai 20 soci fondatori siamo arrivati a quasi 100 associati e contiamo di crescere ancora”.

 

MICHELA SOLLINI

Originaria di Porto San Giorgio, nasce nel 1985 ed inizia il suo percorso artistico dalle superiori per poi laurearsi in architettura a Firenze. Da qui parte per Londra in cui approfondisce la sua passione per la fotografia, in particolare per la street photography. Trasferitasi a Berlino, matura il concetto di fotografia come rapporto, interazione e relazioni umane, tentando di tirar fuori il lato più intimo e segreto che si cela dentro coloro che si trovano davanti l’obiettivo della sua macchina fotografica, condividendo esperienze ed emozioni. I numerosi viaggi e le diverse realtà con cui si è confrontata le hanno permesso di aumentare il proprio bagaglio artistico e professionale e di crescere non solo come artista ma anche come persona.

Molteplici sono i progetti portati a termine e le mostre a cui ha partecipato l’artista marchigiana. Degna di nota è la partecipazione alla rassegna “Expophoto 2015” per la quale è stata scelta tra i 50 fotografi che rappresentano l’Italia in Cina in questa importante mostra di rilievo internazionale.

Il suo progetto ci porterà alla scoperta del Thaipusam, un festival religioso celebrato dalla comunità Tamil in India e in altri paesi in cui la presenza dei Tamil è significativa.

Questa festività, che commemora l’occasione in cui Parvati diede a Murugan una lancia per poter sconfiggere il demone Soorapadman, sta a simboleggiare la vittoria del bene sul male.

Durante la cerimonia i fedeli dimostrano la loro devozione non solo simbolicamente ma anche fisicamente. Essi si autoinfliggono delle vere e proprie “punizioni” corporali, trafiggendosi la pelle con lance e aghi, attraverso le quali chiedono il perdono degli dei per i propri peccati. Le ragioni di queste penitenze sono rintracciabili nella volontà di ottenere la grazia dalle divinità e la purificazione spirituale del corpo.

Un progetto che parla di ritualità, di sacrificio, di devozione e di fede, mostrandoci, attraverso la fotografia, le emozioni e le sensazioni che intende immortalare l’artista, condividendo con noi ciò che cattura i sui occhi e la sua mente.

 

ALESSIO BEATO

Nasce nel 1988. Si interessa alla fotografia fin da piccolo grazie alla tradizione artistica di famiglia e comincia così a sperimentare le molte possibilità tecniche e artistiche che lo porteranno a far diventare di una passione anche un lavoro.

Comincia documentando eventi culturali e dedicandosi al ritratto, affascinato dal territorio che lo circonda dedica molto del suo lavoro anche al paesaggio.

Partecipa a varie mostre tra cui nel 2016 la notte della fotografia di potenza picena dove espone insieme ai lavori di fotografi quali Franceco Cito e Romano Cagnoni.

Nel 2014 vive per tre mesi a Istanbul dove realizza il suo lavoro più grande come fotoreporter, dal caos di questo posto tira fuori l’anima di questa città in un racconto intimo, crudo e coinvolgente. Attualmente vive e lavora a Porto san Giorgio.

Collapsing time” racconta in maniera ermetica la realtà di una città unita dalla sua diversità.

L’essenza di questo posto si trova in infiniti pezzi di strade, sguardi, colori e odori che a volte si intersecano senza senso apparente formando scene di vita surreali e paradossali.

Questo pellegrinaggio caotico ha creato dei percorsi nella città che ricordano quelli di Escher, l’oriente e l’occidente si mescolano formando agglomerati di scorci di vita.

Un lavoro che tocca molti temi quali la politica, le condizioni di lavoro, la povertà o più semplicemente la vita di tutti i giorni.

 

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DI CONDENSA(ME)

Sabato 20 e domenica 21 gennaio: BRUTart – Riccardo Chitarrari

Sabato 27 e domenica 28 gennaio: Mirko Amaolo & Iaia Pranzetti


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