facebook twitter rss

Di Cosmo (Cgil): “Area di crisi complessa?
Una tappa, non molliamo su Made in,
cantieri post-sisma e area interna del Fermano”

FERMANO - Il segretario Cgil: "Il riconoscimento di Area di Crisi Complessa ci darà ulteriori possibilità di investimenti su progetti strategici, ma intanto va definita con la Regione una strategia complessiva di rilancio che va completata con il governo e la gestione attiva dei processi da realizzare"

Maurizio Di Cosmo

“Fermano: riconoscimento di Area di Crisi Complessa e la ripresa urgente dell’iniziativa.  Di fronte alla crisi economico-produttiva che non accenna a chiudersi, le Parti Sociali e le Istituzioni – fa sapere il segretario generale Cgil, Maurizio Di Cosmo – non possono perdere tempo. Neanche possiamo aspettare la fine della campagna elettorale e l’insediamento del nuovo governo. Bisogna continuare l’azione fin qui svolta e pretendere che i temi della crisi del lavoro e quelli del nostro territorio siano protagonisti anche nel dibattito nella campagna elettorale ormai aperta. L’avvio della procedura della Regione, sollecitata e concordata con il “Tavolo Provinciale per lo Sviluppo”, per il riconoscimento da parte del governo di Area di Crisi Complessa è solo una tappa del percorso.
Il Fermano ha molte cose da rivendicare dal governo del territorio, fin qui eluso clamorosamente da Regione e Governo nazionale. Governare non significa solo stabilire le misure e le risorse da destinare; significa soprattutto spingere l’avvio dei processi, gestirli verificandone la realizzazione passo dopo passo e verificarne i risultati.
Carenza di infrastrutture, bassa produttività, assenza di servizi alle imprese, oblio dei fattori competitivi delle imprese, avvio di processi di aggregazione per superare lo storico dimensionamento delle aziende, nullità delle politiche attive del lavoro, investimenti in ricerca e sviluppo al lumicino, predominanza del lavoro precario, disoccupazione e inoccupazione. A tali problematiche strutturali deve aggiungersi il livello di crisi di questi anni e la caduta della domanda interna a causa della mancanza del lavoro, del propagarsi del lavoro povero, precario e sfruttato e, della caduta del potere d’acquisto dei salari.
Il riconoscimento di Area di Crisi Complessa ci darà ulteriori possibilità di investimenti su progetti strategici, ma intanto va definita con la Regione una strategia complessiva di rilancio che va completata con il governo e la gestione attiva dei processi da realizzare. In assenza di questo nuovo approccio rischiamo un altro fallimento.
Deve quindi proseguire il confronto con la Regione e tutte le iniziative locali per coinvolgere in questa mobilitazione anche le associazioni non economiche. Bisogna anche dare corpo alle scelte già condivise che possono essere realizzate dalle rappresentanze territoriali per innovare le relazioni industriali. Quest’ultimo aspetto attiene specificamente alla volontà e alla responsabilità delle rappresentanze locali.
Da subito va ripresa l’iniziativa sul “Made in …” evidenziandone il valore come fattore competitivo delle nostre produzioni e come diritto dei cittadini ad avere contezza della provenienza dei prodotti che intendono acquistare.
Il governo del Territorio deve tener presente anche la fase di ricostruzione post-sisma. E’ urgente un confronto coinvolgendo le istituzioni, Prefettura compresa (stiamo attendendo la convocazione dell’incontro richiesto), per affermare la legalità, la qualità delle opere e degli interventi economici e sociali, il rispetto dei diritti dei lavoratori nei cantieri che stanno per aprirsi anche nel Fermano. Da subito diamo corso con la Regione al varo dell’Area Interna del Fermano che può meglio favorire le azioni di rilancio e sviluppo delle aree montane e interne”.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti