di Andrea Braconi
Nell’aprire gli Stati Generali del Pd fermano, il segretario provinciale Fabiano Alessandrini ha voluto ripercorrere i fatti di Macerata. Parte da Pamela, dalla sua fragilità e di come abbia incontrato la morte per mano di un uomo di origine straniera. “Su questo si sono scatenate le solite prese di posizione dei fomentatori d’odio. Le immagini nella cattedrale di Fermo, con i nostri parlamentari presenti insieme alla presidente della Camera Laura Boldrini, è stata di nuovo rimessa in rete con gli epiteti peggiori. Credo sia chiaro a tutti l’umana pietà per giovani vite che vengono stroncate: è unanime e non può mai mancare. Ma non sfugge a nessuno il fatto che allora si è perpetrato un omicidio per una semplice questione: quella razziale. E siccome la nostra costituzione difende la parità, lo Stato deve esserci. E io mi sento oggi di rivendicare con orgoglio quella presenza.
Però oggi mentre arrivavano le notizie non sapevo chi fosse l’autore, ma pensavo a come l’odio seminato in questi anni e in queste fasi pur di raccattare qualche voto stia dando i suoi frutti, anche da noi.
Poi è venuto fuori l’autore del gesto, un altro ragazzo fragile per opposti motivi rispetto a Pamela. Un ragazzo candidato nella Lega Nord, che si è sentito investito di una missione quasi da giustiziere. Con una bandiera italiana addosso, ha accolto le Forze dell’Ordine con il saluto fascista. E ha sparato anche alla sede del Partito Democratico di Macerata e solo per caso non c’era nessuno.
Quindi in maniera altrettanto forte e netta, dobbiamo dire a questa gente e ai Salvini: andatevene, siete voi a dovervene andare. Non è possibile che avvengano questi fatti e che ragazzi di 28 anni facciano quelle cose. Non possiamo accettarlo. Gli italiani si difendono con la legge e con le Forze dell’Ordine, dando veramente forza a loro. Forze dell’Ordine che abbiamo sostenuto noi, rinnovando loro il contratto: così si difendono gli italiani, con i fatti. Così come nel nostro programma ci sono 10.000 nuove assunzioni”.
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