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Il Pd tira fuori l’orgoglio: “Con noi 5 anni di fatti
Salvini, Berlusconi e Di Maio pericolosi” (FOTO)

POLITICA – Museo Miti gremito per l'avvio della campagna elettorale. Verducci ha rivendicato il grande lavoro fatto, da Petrini l'invito ad una modernizzazione alle imprese del territorio

di Andrea Braconi

Con la proiezione del video sulla presentazione del programma da parte del segretario nazionale Matteo Renzi, si è ufficialmente aperta la campagna elettorale del Partito Democratico fermano. Una sorpresa per i tanti partecipanti all’incontro nella Sala Olivetti del Museo Miti, come l’ha definita il segretario provinciale Fabiano Alessandrini.

“Siamo qui per un’iniziativa che abbiamo voluto fortemente per vincere un andazzo, per dare una dimostrazione di forza e di orgoglio. Questi 5 anni sono stati i 5 anni in cui un Governo finalmente si ripresenta agli elettori con dei risultati tangibili e questa cosa non può passare in secondo piano perché gli altri urlano e sbraitano”.

Prima di parlare di dati e fatti, Alessandrini ha ricordato i drammatici fatti di Macerata, evidenziando l’impegno dei Governi targati Pd e i contenuti del programma sul tema della sicurezza (LEGGI QUI).

Poi il perché della scelta dei Miti. “Questo spazio significa formazione, significa lavoro” ha affermato, prima di elencare quanto realizzato sui diritti civili, sulla scuola, sull’edilizia scolastica (“Solo per Fermo abbiamo portato 14 milioni di euro”), sugli aiuti alle imprese e nella gestione post terremoto. “Dopo il sisma la nostra presenza è stata costante, continua e forte. Quindi non dobbiamo essere timidi, avere paura ed abbassare la testa di fronte a chi di parla dei ritardi: l’impegno del Governo è stato senza precedenti, per estensione di territorio e per risorse assegnate. Non sono 5 mesi di ritardo che fanno scomparire le cose fatte. D’altronde, stiamo ancora aspettando la ricostruzione de L’Aquila. Noi non abbiamo paura di nulla, non dobbiamo temere nulla perché abbiamo fatto le cose concrete e abbiamo scelto i candidati che sono stati attivi e che hanno dato la loro presenza costante nel territorio”.

Ha ringrazia per la presenza Maura Malaspina, candidata nella lista della Lorenzin, la presidente della Provincia Moira Canigola, il direttore dell’Area Vasta 4 Licio Livini, l’ex consigliere regionale Rosalba Ortenzi, ma soprattutto il sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessio Terrenzi, una presenza non scontata e che diventa “un segnale importante in questa campagna elettorale”.

Poi la chiamata dei candidati Paolo Petrini (uninominale Camera), Francesco Verducci (capolista proporzionale Senato), Emanuela Di Cintio (uninominale del Senato), Antimo Di Francesco (uninominale Camera) e Mario Morgoni (uninominale Camera), che si sono alternati per oltre un’ora affrontando istanze di carattere locale e nazionale.

 

FRANCESCO VERDUCCI

“Dalla nostra abbiamo valori e idealità, ragioni per le quali il Pd è la più grande speranza per milioni di italiani, al di là di dirigenti e divisioni, che passano. Ma il Pd no. Dobbiamo continuare a cambiare questo Paese in meglio, rimanendo dalla parte di coloro che stanno pagando la crisi. Abbiamo sbagliato a sostenere il Governo Monti, ma in questi 5 anni abbiamo lavorato per risolvere i tanti problemi di questo Paese, stando dalla parte dei sindaci e degli amministratori locali, dei lavoratori e degli imprenditori, dei più deboli e di chi vive la solitudine della società in cui viviamo. E a questo noi abbiamo dato risposte. Come rimarcato dal segretario Renzi, quello del Pd è un programma con dentro 100 cose fatte che diventano 100 cose da fare”.

Anche Verducci ha toccato il tema del terremoto. “Passerà il messaggio di una classe dirigente che da quella notte del 24 agosto 2016 ha fatto tutto per proteggere chi aveva perso tutto. Certo, ci sono state e ci sono difficoltà, come la burocrazia, ma perdere l’entroterra significherebbe perdere un pezzo vitale per noi”.

Sul calzaturiero il senatore uscente ha parlato di “una grande vertenza nazionale”, criticando poi la proposta di Berlusconi per l’introduzione di una flat tax, “con operai e miliardari che pagheranno le tasse allo stesso modo”.

“Il Partito Democratico – ha aggiunto – è una squadra capace di fronteggiare un’emergenza come quella dell’immigrazione, che si è ingigantita negli anni di Berlusconi e Bossi e che stiamo gestendo tra sicurezza ed inclusione. C’è un solo modo per avere sicurezza: integrare e rispettare le leggi, tutti quanti. Ed è quello che stiamo facendo. Altri che lucrano su paure e odio creano solo muri che ci ricadono addosso. Questa giornata è macchiata da una vicenda pesante, vissuta a Macerata. Ma noi siamo lo Stato, crediamo nella Costituzione e nelle leggi”.

“Noi siamo gli unici – ha concluso – che possono dire ai cittadini: nei nostri candidati c’è l’identità, i valori e la progettualità di un territorio che ce la farà e che vogliamo valorizzare, mettendoci al servizio come sempre abbiamo fatto”.

 

PAOLO PETRINI

“I dati presentati da Renzi e quelli ricordati da Fabiano e Francesco parlano di ripresa, di una differenza molto forte dell’Italia che abbiamo trovato e dell’Italia che lasciamo: in ogni settore abbiamo migliorato la situazione che abbiamo trovato, soprattutto quelli economici. Ma so molto bene che questo miglioramento non ha investito tutti nella stessa maniera. So bene che molti volti ancora ci raccontano delusione, timore, paura, mancanza di speranza, che per tanti è ancora difficile trovare lavoro, che per chi lo perde è quasi impossibile ritrovarlo. Ma se smettiamo di pensare a quello che il futuro può riservarci come miglioramento complessivo e ci fermiamo alla pretesa dell’oggi, alla rivendicazione cattiva di quello che dovremmo e potremmo avere, credo che tanta strada non la faremo”.

Sulla sicurezza, ha ricordato Petrini, lo stesso Prefetto di Fermo ha spiegato di recente ai sindaci come ogni anno si registrino meno furti. “Questo non significa che possiamo far scendere l’attenzione, anzi. Ma dobbiamo avere senso di responsabilità e noi abbiamo il dovere di dimostrarlo sempre, al contrario di quello che fanno altri”.

Da un punto di vista economico Petrini ha segnalato due dati alquanto significativi. “Avevamo 360 miliardi di insoluti in pancia alle banche (8 volte la media degli insoluti europei) e 1.058 miliardi nel magazzino di Equitalia. Negli ultimi anni tante piccole imprese sono entrate in difficoltà e l’unico posto a cui andare a chiedere credito sono le banche, che negli anni passate hanno rubato a mani basse, senza che nessuno dicesse nulla. Noi invece abbiamo fatto la riforma delle Popolari e delle Bcc. Noi abbiamo messo in sicurezza questo sistema che, altrimenti, sarebbe saltato per aria. Abbiamo salvato le banche, e non i banchieri, cioè la possibilità di avere ancora credito. Il ministro Padoan meriterebbe un monumento per quello che ha fatto. Veniamo ai 1.058 miliardi del magazzino di Equitalia, che significa che tanti italiani non hanno pagato i loro debiti. Noi abbiamo limitato i poteri di Equitalia, che oggi non può più pignorare la prima case e i beni con cui si fa la produzione. E fare questo non è stato affatto uno scherzo”.

A tutti quei partiti che in campagna elettorale dicono di voler ottenere il Made in, Petrini risponde così: “Noi non illudiamo i nostri imprenditori dicendogli che poi gli ordini ripartirebbero subito. Noi gli siamo vicini in un percorso di modernizzazione, perché le nostre piccole imprese non hanno un futuro se non cambiano. Non si può più pensare di vendere le scarpe solo con le fiere. Ecco perché abbiamo messo a disposizione le risorse per avviare questo percorso. Dico anche che senza un’impresa che assorba gli studenti del Montani dove vogliamo andare? Dobbiamo indirizzare i nostri imprenditori su un percorso di cambiamento e di modernizzazione, dando loro tutti gli strumenti che servono. Ma se rimangono come sono oggi, non c’è aiuto che tenga”.

Salvini, Berlusconi e Di Maio? Tra un paragone con il Pinocchio di Collodi per il leader leghista, le barzellette del presidente di Forza Italia e le “scorciatoie” del pentastellato, Petrini è perentorio: “questa è gente pericolosa per il Paese”.

 


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4 commenti

  1. 1
    Roberto Lattanzi il 3 Febbraio 2018 alle 17:05

    Quindi secondo questi signori, che nelle Marche governano da sempre, non ci sarebbero problemi … niente terremotati, nessun problema di occupazione, nessun problema immigrati !!! Ma vergognatevi

  2. 2
    Nazzareno Peroni il 3 Febbraio 2018 alle 17:14

    Approvo. l. 100x. 100. Parlano. Bene. Con. Uno. Stipendio. Di. 15,000 mila. Euro. Al. Mese. Vvvvvvvvvvvvvvv

  3. 3
    Sergio Venanzoni il 3 Febbraio 2018 alle 21:54

    In fabbrica, in manovia. Incompetenti seriali

  4. 4
    Rita Recanati il 4 Febbraio 2018 alle 14:30

    Sempre più convinti, beati loro…………..

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