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Altruismo senza confini,
78enne dona i suoi organi,
Livini: «Orgogliosi di un’attività
densa di solidarietà»

FERMO - E' la seconda donazione di organi all'ospedale Murri di Fermo dopo quella del 6 gennaio scorso, la prima del 2018 nelle Marche. Il direttore dell'Area vasta 4: "Gesto di altruismo e solidarietà"

di Giorgio Fedeli

La solidarietà dei fermani non conosce limiti. E questa sera, ancora una volta, proprio quella solidarietà che va oltre la vita, fa risplendere l’ospedale Murri di Fermo e il suo personale medico-sanitario. E, su tutti, lui, quell’uomo che, con infinita generosità, ha deciso di donare se stesso per far sì che altre persone possano andare avanti e vivere le loro vite al meglio. Sì perché poco dopo le 23 si è concluso un delicatissimo intervento di prelievo di fegato, da un’equipe medica di Ancona, e di cornee: “L’intervento è stato effettuato dal nostro oculista del Murri, il dottor Spinucci. Il donatore è un 78enne di Porto Sant’Elpidio. Un gesto di amore e altruismo che, si diceva, fa brillare il Fermano e il suo nosocomio. A darne notizia è direttamente il direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini: “Siamo veramente orgogliosi di poter portare avanti un’attività densa di altruismo e solidarietà” le poche, ma sentite, parole pronunciate dal direttore Livini al termine della delicatissima operazione di espianto di organi.

 

Licio Livini

Un’altra donazione, dunque, dopo quella avvenuta il 6 gennaio scorso (leggi l’articolo), la prima del 2018 nelle Marche, con un 72enne residente nel Fermano che ha donato i suoi organi per una nuova vita. In quell’occasione,  familiari dell’uomo, ispirati dalla sua solidarietà, avevano acconsentito alla donazione degli organi del defunto contribuendo, col loro dono, a salvare e migliorare la vita di almeno tre persone. L’equipe del Servizio di Anestesia e Rianimazione e Blocco Operatorio, diretto da Luisanna Cola e il coordinatore ospedaliero Donazione e prelievo Organi e Tessuti, Alberto Viozzi, nell’esprimere la loro vicinanza alla moglie, ai figli, al genero e le nipotine, in quell’occasione ribadivano l’importanza della scelta della donazione come gesto di estremo altruismo in un momento di enorme dolore.

 


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