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A San Valentino flash mob
contro il femminicidio, Ricciatti:
“Ti amo da morire? Meglio da vivere”

PORTO SAN GIORGIO - La vicepresidente della Camera e capolista al collegio plurinominale Marche sud LeU: "Le nostre battaglie non riguardano solo le donne ma anche gli uomini.

Hanno scelto di fare un flash mob a Porto San Giorgio, dandosi appuntamento davanti alla panchina rossa, un luogo simbolico “per ricordare innanzitutto che in questo Paese si muore ancora di femminicidio e che le cronache sono piene di violenze contro le donne”. Cosi Lara Ricciatti, vicepresidente della Camera e capolista al collegio plurinominale Marche sud LeU, spiega l’iniziativa organizzata oggi pomeriggio a Porto San Giorgio. Presente anche Giuseppe Buondonno, coordinatore regionale Si e capolista al Senato, nelle Marche, per Liberi e Uguali
“Ci sono tanti modi per celebrare la festa degli innamorati e noi – aggiunge Ricciatti – vogliamo abbattere lo stereotipo del Ti amo da morire per sostituirlo con quello del Ti amo da vivere.
Ci siamo fermati davanti a quella panchina rossa per omaggiare chi ha scelto di denunciare, chi non c’è più, chi ha scelto di riprendersi la propria dignità, la propria libertà e la propria vita.
Un gesto, il nostro, che dovrebbe essere ripetuto da tanti anche in altre occasioni, lontane da ricorrenze o celebrazioni. Lo abbiamo fatto, per dignità e non per rabbia, in una provincia come quella di Fermo dove l’accesso alla 194 è particolarmente difficile. Parlare di genere oggi significa tenere alta l’attenzione su svariate tematiche: pensiamo alla medicina di genere, dove ci sono pochi investimenti; pensiamo ai consultori, che non sono finanziati; pensiamo ai centri anti violenza, che hanno sempre meno risorse e che ogni anno rischiano di chiudere; pensiamo ad una campagna che non deve essere solo social, ma che deve essere culturale ed entrare realmente dentro la società; pensiamo, infine, alla nostra proposta di legge, mai approvata, per istituire l’educazione sentimentale nelle scuole, con l’obiettivo di educare al genere e non alla violenza. Tutte queste non sono battaglie che riguardano soltanto le donne, ma anche gli uomini. E per questo motivo – conclude la Ricciatti – il nostro flash mob di oggi ha marcato una differenza: perché c’erano anche uomini a manifestare contro la violenza di genere e per la libertà delle donne”.

Lara Ricciatti

Giuseppe Buondonno

 


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