di Andrea Braconi
Grande partecipazione ieri pomeriggio da ArtAsylum, in Piazza del Popolo a Fermo per l’inaugurazione della mostra di Rossella Bracalente “Racconti islandesi”, suddivisi in 5 capitoli: Iceland isola 1, Comandante isola 2, Equipaggio isola 3, L’uomo e il mare isola 4, Porto di Flateyri isola 5.
Emozionata la Bracalente, ha ringraziato Maria Chiara Simonetti, proprietaria del locale, e i tanti amici presenti, in particolare Giulia e Sergio “che hanno realizzato con maestria queste lastre di plexiglass, che rappresentano lastre di ghiaccio dove io ho posato pezzi di Islanda”.
Un grazie doveroso a Giovanni Marrozzini, il cui incontro per la Bracalente “è stata una grande fortuna per la mia crescita come fotografa”. “Lui cambia un po’ la vita delle persone perché sposta lo sguardo”. Foto, quelle della Bracalente, “che non vanno viste come scatto singolo ma come l’insieme di un racconto”.
Anche il sindaco Paolo Calcinaro ha voluto portare il proprio saluto, più come amico che come primo cittadino. “Devo dire che, crescendo, ho visto e vissuto quello che Rossella voleva dare a tutti noi, in tante forme diverse. Il tutto con una grandissima passione ed un grandissimo coinvolgimento. Questo è un ulteriore mattone ed è un ulteriore passo dell’amore che Rossella ha per questa città”.
Ad introdurre la mostra il fotografo Marrozzini:“L’Islanda non è uno stato, non è nemmeno un’isola: l’Islanda è un pianeta. Quindi per poter cogliere quello che può rappresentare, e quindi significare, bisogna entrare in uno stato d’animo particolare che è poi quello degli islandesi. Per l’Islanda è sbagliato usare la parola paesaggio. Io sono sicuro che per l’impegno profuso in questo viaggio da Rossella, grazie anche alla sua cultura, al fatto che è un architetto e quindi allenata fin da piccola alla bellezza, quando tornerà, perché ci tornerà in Islanda, l’isola pianeta riconoscerà Rossella. Questo modo di porsi di fronte ad un Paese è una cosa profonda e bella e sta a significare soprattutto la responsabilità che ha il fotografo o il narratore di fronte ad un luogo per il quale deve mostrare rispetto, soprattutto la volontà di entrare in empatia con questo e non soltanto di ricordarci una volta tornati a casa, ma di far sì che il posto, una volta abbandonato, possa ricordarsi di noi”.
La mostra sarà visitabile fino a giovedì 8 marzo, dalle ore 17.30 alle 24.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati