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L’emozione del Montani dopo la visita di Gentiloni: “Ai nostri ragazzi la possibilità di scrivere nuove pagine di chimica”

FERMO - Le parole pronunciate ieri dall'insegnante Teresa Cecchi per illustrare la presidente del Consiglio lo spettrometro di massa Orbitrap, acquistato anche grazie al sostegno della Fondazione Carifermo
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di Andrea Braconi

Tanti i docenti di chimica dell’ITT “Montani” di Fermo che ieri, sia all’esterno che all’interno dei laboratori del dipartimento, hanno accolto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Il giorno dopo di questi insegnanti, visibilmente emozionati insieme agli studenti presenti, è ancora racchiuso nelle parole pronunciate da Teresa Cecchi, che ha avuto l’incarico di spiegare a Gentiloni il funzionamento della nuova strumentazione in dotazione, quello spettrometro di massa Orbitrap acquistato anche grazie al sostegno della Fondazione Carifermo, come più volte ricordato dalla dirigente Margherita Bonanni, che completa la potenzialità della catena di cromatografi disponibili nel laboratorio.

“Tutto nasce più di un secolo fa – ha affermato la Cecchi – quando un botanico russo, un tal Tswett decise di provare a separare dei pigmenti vegetali diversamente da come glielo avevano insegnato; dalla disubbidienza creativa ed intelligente nacque quella che oggi è la tecnica analitica più usata al mondo, la Cromatografia. Essa è basata su un principio semplice: far correre le molecole in una strada chiamata “colonna” per farle arrivare in tempi diversi al photofinish e vederle dunque separate!

In più di un secolo molti altri dopo di lui hanno continuato a progettare esperimenti, a perfezionare la tecnica e ad elaborare la matematica che razionalizza il comportamento molecolare: è a volte incomprensibile pensare quanto la Natura sia comprensibile!

Cromatografia, alla lettera, significa ‘scrittura del colore’, poiché Tswett usava l’occhio come detector. Noi oggi invece siamo lieti di poter usare questo Orbitrap, capace ovviamente non solo di vedere ciò che è incolore, ma anche di misurare la massa esatta delle molecole, per poterle poi riconoscere con accuratezze superiori alla parte per milione e ad altissima risoluzione. E’ un detector mirabile che permette di realizzare quello che è il sogno di ogni chimico: trovare anche ciò che non sta cercando!

Il nostro oggi è un elogio della scienza perché per dirla con Popper è falsificabile, non è mai finita, ha bisogno di tanti e di tanto tempo, necessita del meglio di ogni contribuente e cioè della sua passione, del suo ingegno e della sua curiosità e soprattutto perché in scienza non vince il più forte ma chi ha le evidenze sperimentali migliori!

Il nostro oggi è anche un elogio della tecnica affinché chi ad essa si avvicina recuperi il senso greco di questa parola: tecnè viene infatti tradotta dai latini con ‘ars’, cioè ‘arte’. Il Montani, nato prima dell’unità d’Italia, si chiamò anche Istituto di Arti e Mestieri. Arte e Tecnica sono entrambe figlie della passione, curiosità, visionarietà, dedizione, talento ed intuito. Il linguaggio è matematico, il piacere è estetico!.

Il nostro oggi, a nome di tutti i Chimici del Montani, è inoltre un elogio della Chimica, nata dall’alchimia (1661) grazie allo scetticismo di Boyle di fronte a maghi e ciarlatani e diventata scienza preziosa per il benessere della nostra società col contributo di tutti coloro che si sono fatti rapire dal fascino della Natura in perenne trasformazione ed hanno usato il loro talento per interpretarla con rigorose leggi matematiche!

Il nostro oggi vuole essere un elogio anche di questi ragazzi che per primi al mondo hanno la possibilità – e raccolgono la sfida – di scrivere pagine di chimica che ancora non possono leggere in alcun libro. Auguriamo loro di portare aventi il Sapere, là dove noi non potremo arrivare, perché con Leonardo da Vinci diciamo loro ‘triste quel discepolo che non avanza il suo maestro’. Vedo visi felici di fare e di essere e a loro sorridiamo operosi ringraziandoLa, onorati per la sua presenza. Ad Maiora, Semper”.


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