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RSA a Campofilone, nel 2019 la Valdaso avrà punto di riferimento sanitario (FOTO)

CAMPOFILONE - Entro pasqua 2019 è prevista la fine dei lavori iniziati da poco: 100 posti letto e altri servizi da implementare lo renderanno punto di riferimento sanitario in Valdaso

di Alessandro Giacopetti

Una struttura destinata in parte a Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani e in parte all’erogazione di prestazioni di riabilitazione funzionale extraospedaliera per disabili. Presentato presso la sala consiliare del comune di Campofilone il progetto della nuova struttura socio-sanitaria da 100 posti letto a servizio della Valdaso realizzata dall’Istituto di Riabilitazione Santo Stefano.
Numerose le autorità locali presenti a partire da Ercole d’Ercoli, sindaco di Campofilone secondo cui:“E’ un progetto di straordinaria importanza e un investimento per il territorio, arrivato dopo anni di dialogo con enti che oggi sono attorno a questo tavolo, tra i quali la Regione, l’Asur, l’Area Vasta 4”.
“Avrà una portata intercomunale e si rivolge all’intero bacino della Valdaso – ha spiegato Enrico Brizioli, amministratore delegato Gruppo Santo Stefano, Kos Care – con 100 posti letto, 80 di RSA per anziani con vocazione per i casi di Alzheimer e 20 posti per stati vegetativi a lungo termine e coma permanente. Previste anche la riabilitazione intensiva ed estensiva, da stabilire dopo opportuno colloquio con l’Area Vasta 4. Un progetto innovativo il cui cantiere per la realizzazione è appena partito e sarà completato per pasqua del 2019. Una volta in funzione vi lavoreranno tra 90 e 120 addetti dipendendo dal tipo di autorizzazioni che decideremo di adottare. Kos Care ha acquistato il terreno e finanzia interamente il progetto per circa 11 milioni di euro”.

L’appalto è affidato alla ditta TC Top Costruzioni. Di classe energetica A, ampio 6947 metri quadri, è costituito da tre blocchi collegati tra loro. Ad entrare nei dettagli è l’ingegner Santarelli:“Il terreno su cui sorgerà è ampio oltre 10 mila metri quadri. Il plesso sanitario prevede pannelli prefabbricati all’esterno dalla colorazione poco impattante. Nel piano seminterrato ci sono i servizi generali e specialistici oltre ai parcheggi e ulteriori spazi, al piano terra i servizi gestionali, ricezione, accettazione, direzione e due nuclei di degenze da 20 posti letto ciascuno. Al piano superiore tre ulteriori nuclei di degenza”.

Per Luca Ceriscioli, governatore della Regione Marche:“E’ un investimento importante che arriva dopo il rifinanziamento dell’ospedale di rete a San Claudio di Campiglione e dell’ospedale di Amandola. Il progetto di Campofilone serve a chi ha più bisogno, e sorgerà dove dove non c’erano strutture.
In Regione Marche siamo già oltre il tetto massimo di dipendenti pubblici, – ha ricordato Luca Ceriscioli – e questa struttura necessita di un centinaio. Per questo è utile la sinergia con il privato che offre un servizio complementare a quello della sanità pubblica. Nella struttura verranno serviti anche prodotti del territorio a chilometri zero, in questo caso siamo in Valdaso, terra di frutta e verdura e patria dei maccheroncini”.

Fabrizio Volpini, presidente IV Commissione consiliare permanente Sanità e Politiche Sociali:“E’ un esempio di attenzione per la popolazione. In un momento in cui la sanità ha permesso di allungare la vita media, questa struttura serve per aggiungere una certa qualità di vita”.

Presente anche Giovanni Feliziani, responsabile Asur per l’Integrazione Socio-Sanitaria che ha fornito alcune cifre:“Delle 162 strutture di residenza protetta esistenti nelle Marche, il privato ne ha solo 20. Le RSA sono 38, di cui 26 gestite dall’Asur. La sanità – ha ribadito Giovanni Feliziani – non è solo basata sui posti per acuti, c’è anche altro come la presa in carico dei casi di di disabilità. Purtroppo scontiamo una certa vetustà nelle strutture. Il futuro deve prevedere, invece, strutture innovative per la lunga degenza e sostegno a domicilio, a quei pazienti, cioè, che non sono collocati in struttura residenziale. Qui deve andare solo chi non ha una struttura familiare e amicale che gli permetta di stare a casa. Il futuro è quindi nei servizi residenziali”.

Licio Livini, direttore Area Vasta 4:“Questa struttura permette al Fermano di recuperare uno svantaggio a livello di posti letto e capacità di risposta ai fabbisogni, rispetto ad altri territori. La Valdaso, priva di un riferimento sanitario importante, ora lo ha anche dal punto di vista della sicurezza sociale”.

“Il progetto aggiunge un nuovo servizio importante al Fermano, territorio più povero rispetto ad altri – ha aggiunto Moira Canigola, presidente della Provincia di Fermo – e si colloca all’interno di una serie di attenzioni che la nostra provincia ha avuto attenzione da parte dell’Asur. La struttura si affiancherà al nuovo ospedale di Fermo e quello di Amandola”.

Presenti all’interno della sala consiliare del comune di Campofilone, anche Vincenzo Rea, direttore distretto unico della stessa Area Vasta, Francesco Giacinti, consigliere regionale, Gabriele Cannella, vice sindaco di Campofilone, e alcuni sindaci del territorio tra cui Massimiliano Splendiani (Moresco), e il consigliere di Altidona, Gianni Lanciotti.


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