CasaPound pronta al voto
Pacini: “Presto nuovi presidi
a Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio”

PORTO SAN GIORGIO - "Chi ha portato letame qui si è trovato evidentemente a suo agio. Le provocazioni da qui al 4 marzo saranno tante da parte di chi non ha più nulla da proporre al popolo" ha commentato Francesco Pacini, portavoce di CasaPound nel Fermano.

di Sandro Renzi 

Il film è di quelli già visti in altre piazze d’Italia . CasaPound presenta liste e programma, fuori polizia e carabinieri sorvegliano le strade per prevenire eventuali scontri. Viale della Vittoria chiuso al traffico, via Oberdan presidiata dagli agenti della celere, carabinieri in piazza delle Marine. Tutto tranquillo, alla fine, a Porto san Giorgio salvo lo sfregio messo a segno da alcuni ignoti nel primo pomeriggio di fronte alla sala Imperatori dove è stata ospitata la conferenza stampa del movimento. “Chi ha portato letame qui si è trovato evidentemente a suo agio. Le provocazioni da qui al 4 marzo saranno tante da parte di chi non ha più nulla da proporre al popolo” queste le  parole di Francesco Pacini, responsabile per il Fermano di CasaPound e candidato al plurinominale alla Camera, aprendo l’incontro con gli attivisti e commentando quanto accaduto qualche ora prima. Archiviato subito l’episodio, si entra  nel vivo. Pacini riaccende i riflettori su Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio dove CasaPound ha organizzato dei presidi contro la microcriminalità. “Porto San Giorgio è in balia del degrado -ha detto Pacini- le nostre iniziative non si fermeranno qui e torneremo in queste strade per eliminare il degrado”. Poi la critica al sindaco Loira. “Non è andato mai a parlare con chi dorme in centro all’aperto, e non ha ascoltato le richieste dei commercianti”. Situazione analoga a Porto Sant’Elpidio “dove è sotto gli occhi di tutti un’ondata di microcriminalità, la situazione è grave ed è per questo che abbiamo organizzato un presidio in via fratelli D’Angelo e per una sera non ci sono stati furti e spaccio” ha rimarcato Pacini. “Anche lì siamo stati i soli a parlare con i cittadini ed anche lì torneremo” ha ricordato Pacini “stiamo rivoluzionando un concetto, la politica torni al servizio del cittadino”. A Michele Sgariglia, candidato al Senato, il compito di illustrare il programma di CasaPound partendo dall’attacco al governo tecnico che si prospetta nel dopo voto, passando per il no secco all’Unione Europea e l’uscita dal’Euro. “L’Italia deve essere sovrana della sua moneta” ha detto Sgariglia “possiamo vivere in un contesto autarchico perché autosufficienti”. Dall’Euro alle banche che “devono tornare a finanziare l’economia reale, le aziende e le famiglie”. C’è poi il tema del reddito di natalità. Cinquecento euro al mese per finanziare la crescita del bambino attraverso  una card fino a 16 anni di età del figlio. “Quello che non verrà speso potrà essere ritirato al compimento dei 18 anni”. CasaPound punta pure al mutuo sociale per venire incontro a chi ha difficoltà lavorative. Ed ancora, eliminazione della legge Fornero, lotta alla delocalizzazione per creare lavoro stabile in Italia. “Ma anche la reintroduzione dei dazi doganali” ha aggiunto Sgariglia. Capitolo immigrazione. CasaPound sostiene il rimpatrio immediato per chi non ha casa e lavoro. “Dobbiamo anche impedire lo ius soli, sebbene nessuno lo abbia messo in campagna elettorale, ma sarà uno dei primi  punti che approveranno quelli del governo tecnico” ha puntualizzato Sgariglia.

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