Alessandro Felicioni
di P.Pier.
“E’ una scelta di cuore, di coerenza e di determinazione”. Così Alessandro Felicioni motiva la decisione di non allearsi col centrodestra e correre con una coalizione tutta civica. Tre liste pressoché pronte, con la prospettiva di aggiungerne altre da qui a maggio. Parole che arrivano all’indomani della notte del “gran rifiuto” a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. All’incontro di ieri sera c’erano Andrea Putzu, Giorgio Marcotulli e Andrea Balestrieri di Fdi, Jessica Marcozzi, Enzo Farina e Fausto Mangiaterra di Fi, Mauro Lucentini e Giorgio Famiglini della Lega. Per il laboratorio civico, insieme al candidato sindaco, Milos Capponi, Marco Romagnoli, Paolo Tofoni, Angelo Murgese.
“Manterremo il profilo civico che mi ha spinto ad iniziare questa avventura – spiega Felicioni – Non ho preclusioni nè verso le persone, nè verso i partiti. Tutti sono stati corretti, nessuno mi ha chiesto nulla. Ma con quest’alleanza saremmo tornati ad essere quello che non volevamo. Quando ho iniziato questa avventura, sostanzialmente da solo, non ero consapevole della forza e delle potenzialità di questo gruppo. Poi man mano ho visto crescere l’entusiasmo. Questa esigenza di cambiamento cresceva e cresceva parimenti la perplessità di capire come conciliare questa volontà con tutto quello che c’era già. Questa decisione è stata ampiamente condivisa dal direttivo e da quelli che saranno in lista o entreranno comunque nel progetto. Ma è prima di tutto una scelta mia. Qualcuno aveva perplessità, ma la maggioranza ha deciso di correre autonomamente e io sono d’accordo con questa scelta. Non ho fatto calcoli. Noi non esistevamo tre mesi fa. Non riesco a pesare me, le mie idee, i voti dei candidati di lista e neanche mi interessa. Ero e resto convinto che alleandomi avrei perso molti dei miei amici. Parlo di rispetto da parte di diverse persone e questo ha pesato, come ha pesato l’idea che in caso di vittoria non sarei riuscito ad attuare il progetto per cui ho deciso di candidarmi”.
Felicioni si assume tutte le responsabilità. “Ci stiamo spendendo per un cambiamento. Se questa avventura non andrà come speriamo, la colpa sarà solo mia, non è mai di chi vota. Non mi assumo invece la responsabilità per un’eventuale sconfitta del centrodestra. Io non ho portato a spasso nessuno e non ho mai dato aspettative diverse. Io ho iniziato da tre mesi, loro ci sono stati per tutta la consiliatura. Se avessero trovato un’altra figura come candidato sindaco non credo che sarebbero stati ad aspettare me”. Sa bene Felicioni che ora la sfida sarà ancora più impegnativa. “E’ più difficile? Sicuramente. C’è la possibilità che non raggiungiamo il ballottaggio? Sì. Ma non perderò mai l’autonomia di decidere con la mia testa”.
Quanto alle prossime tappe, “cercheremo di ufficializzare dalla prossima settimana alcuni punti fermi del programma. Partiranno assemblee e presenteremo le liste. Per adesso sono 3, c’è la prospettiva che crescano. Siamo espressione di massima trasversalità, il nostro è un progetto in cui possono riconoscersi tutti”. Per chiudere, il candidato sindaco cita due figure di lungo corso della politica cittadina, Giancarlo Pacini e Federico Costantini, che hanno accompagnato la fase iniziale del progetto civico. “Loro hanno lanciato il progetto e mi hanno invitato a partecipare alle prime riunioni, all’epoca c’era l’idea di un altro candidato sindaco. Mi è piaciuto lo spirito, mi sono appassionato e da lì è nato tutto, poi siamo andati avanti autonomamente. Ieri Giancarlo mi ha scritto un lungo messaggio in cui mi esortava a riflettere sull’opportunità di andare da soli, ma la decisione l’avevamo già presa. Ripeto, la scelta è tutta mia”.
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