PESARO – Il Basket Fermo non riesce a conquistare due punti in trasferta nel campionato U13 dopo una combattutissima partita contro la Victoria Libertas. Sconfitta amara se si pensa che per tutta la partita, tranne gli ultimi due minuti, la squadra fermana è stata sempre in vantaggio. Neanche la stupenda cornice della Baia Flaminia, sulle cui rive si erge la storica palestra “Scavolini”, riesce ad allietare la serata: la malinconia del mare d’inverno, se qualcosa può fare, è aumentare la tristezza.
LA SQUADRA
VL Pesaro 57 – ASD Basket Fermo 50
FERMO BASKET: Fermo: Alessandrini, Amici, Cardinali, Cipriani, Marinangeli n.e.,Peroli, Quinzi, Sandroni, Sollini, Tofoni. All. Marilungo
PARZIALI: 11-18; 23-32; 37-44
LA CRONACA
La partita, già dal primo quarto, è stata condizionata dalle decisioni discutibili degli arbitri. Non è abitudine attribuire colpe ai direttori di gara per gli andamenti delle partite, e non va fatto oggi, ma è evidente che non si può affidare la conduzione di una gara così delicata a due ragazzini molto giovani, forse sin troppo giovani per sostenere la tensione agonistica presente in campo.
La prima metà della gara ha visto gli atleti fermani sempre sopravanzare gli avversari nella precisione a canestro, nei rimbalzi e in una difesa attenta a non lasciare troppi spazi. Il punteggio mostra la differenza in campo e al termine del secondo quarto il Basket Fermo è in avanti di 9 ma durante la gara ha avuto vantaggi superiori ai 15 punti. L’unica nota negativa, che poi ha condizionato la gara, sono stati i quattro falli fischiati a Sollini e ad Alessandrini in venti minuti, molti dei quali fischiati in attacco, che definire discutibili è eufemistico.
Nel terzo quarto il solito calo di tensione e l’attenzione di molti a non fare azioni che avrebbero potuto indurre gli arbitri a fischiare ha portato alla rimonta dei pesaresi. Si è arrivati addirittura al 37 pari per poi, però, spingere Sollini e Quinzi ad un recupero e chiudere il terzo quarto a più 7 e senza falli, né individuali e né di squadra. Nell’ultima frazione di gara l’intensità, ovviamente, è salita e il quinto fallo a Sollini ed Alessandrini aspettava solo l’occasione giusta che è arrivata nei primi minuti. Senza i “lunghi” l’attacco e la difesa ne ha risentito e se si somma le difficoltà della panchina quest’oggi corta, si capisce il 20 a 6 del quarto quarto. Bisogna anche aggiungere un po’ sfortuna: Sandroni, al termine del secondo quarto, realizza una tripla da quasi centrocampo. Purtroppo la palla parte proprio nel momento del suono della sirena invalidando il canestro; non solo ma sul 50 pari a due minuti dal termine Sandroni ha ancora la possibilità di realizzare una “bomba” che avrebbe psicologicamente aiutato i suoi compagni ma una serie di rimbalzi della palla ai ferri dell’anello la spinge fuori e contribuisce ad alimentare il contropiede degli avversari.
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