Lo chalet Kookà a Porto Sant’Elpidio
di P.Pier.
E’ primavera, ma solo sul calendario. Non poteva esserci inizio di stagione peggiore per i balneari di Porto Sant’Elpidio, ancora alle prese con il mare in burrasca che lascia sulle attività del litorale una lunga scia di danni. Impressionante il colpo d’occhio sul lungomare Faleria, come sempre quello più pesantemente colpito dall’erosione. Lavorano immerse nell’acqua le ruspe allo chalet Kookà, dove proprio stamattina sono stati posizionati dei blocchi di cemento per contenere un’erosione ormai inarrestabile. L’ordinanza contingibile e urgente firmata venerdì dal sindaco Nazareno Franchellucci ha consentito agli stabilimenti della zona, quelli più colpiti dalle mareggiate della settimana scorsa, di applicare delle protezioni più resistenti e solide rispetto ai sacchi riempiti di ghiaia, ormai completamente sommersi. Ma i danni sono già ingenti. La pavimentazione sul lato mare si è sbriciolata ed è finita sulla riva, lo scivolo per bambini è franato e rimane aggrappato solo grazie a dei tiranti attaccati alla struttura. I pali che sostenevano la veranda esterna sono stati abbattuti. Anche al Pepe Nero, appena più a nord, sono arrivati i cubi di cemento, ma la situazione è estremamente precaria e le prime file della piastrellata esterna hanno iniziato a staccarsi.
Attendono le scogliere radenti i tre chalet poco più a sud: Storione, Trentasette e Salè. Nel frattempo il mare continua a schiaffeggiare i locali, mentre metri su metri di pavimentazione fuori dalle strutture vengono divorati dall’acqua. La speranza è che il 5 aprile, data della Conferenza dei servizi in Regione per dare il via libera ai lavori, arrivi presto e nel frattempo un po’ di tempo clemente faccia respirare la costa di Porto Sant’Elpidio, perchè il quadro continua a peggiorare quasi quotidianamente. Gli stabilimenti più a rischio stanno iniziando a guardare con attenzione all’ipotesi di spostarsi definitivamente, dato che una soluzione duratura per il problema erosione si farà attendere per anni. C’è chi guarda alla possibilità di aprire un locale in centro e chi invece attende di poter chiedere la delocalizzazione delle concessioni e magari realizzare un’attività in uno dei due nuovi spazi individuati nel piano spiaggia, sul lungomare Trieste, dove rimane ancora una spiaggia rassicurante.
Si è sempre parlato poco delle concessioni prospicienti l’ex Orfeo Serafini, che fino a qualche anno fa vantavano oltre cinquanta metri di spiaggia, oggi letteralmente azzerata. Per loro non sono stati previste ad oggi misure di difesa, ma la situazione peggiora rapidamente. Al Tropical il mare tra stanotte e stamattina ha risucchiato i mattoni sul lato est, non rimangono che una fila di lampioni ed una di palme davanti allo chalet. Appena più a sud, sulla spiaggia libera, una doccia è rimasta sospesa nel vuoto, ormai priva delle fondamenta.
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