di Pierpaolo Pierleoni
Semaforo verde per il ripascimento, brusca frenata invece sul fronte delle scogliere radenti per gli chalet più a rischio. Un intervento accelera ed arriverà subito, prima di inizio estate, per l’altro se ne riparla in autunno. Notizie agrodolci quelle che arrivano dalla Regione in una giornata importante sul fronte delle misure per arginare l’erosione costiera a Porto Sant’Elpidio.
La Conferenza dei servizi svolta stamattina per discutere dell’intervento di ripascimento di ghiaia da un milione di euro, finanziato dalla Regione, si è chiuso con esito positivo. Circa un’ora e mezza di riunione, con tecnici ed amministratori di Regione e Comune, Arpam, Capitaneria di porto, Genio civile delle province di Fermo e Macerata. Il progetto di ripascimento prevede il prelievo di materiali dai fiumi Chienti e Tenna e l’approvvigionamento di materiali da una cava. Il comune di Porto Sant’Elpidio nel frattempo ha diviso l’opera in due lotti e per il primo ha avviato un’indagine per raccogliere manifestazioni d’interesse dalle aziende interessate all’appalto. “Mi sbilancio a dire che sarà possibile effettuare prima dell’estate la prima parte dei lavori – l’impegno del sindaco Nazareno Franchellucci – Il 19 aprile scadono i 45 giorni di legge per lo screening, il 20 ci sarà già un’altra conferenza dei servizi per l’autorizzaizone definitiva del ripascimento. Abbiamo avviato le procedure per l’individuazione della ditta che svolgerà i lavori. Pensiamo si possa procedere con il ripascimento tra l’ultima settimana di maggio e le prime due settimane di giugno. La Capitaneria di porto si è già detta disponibile a concedere una deroga, come avvenne 3 anni fa per la sistemazione della scogliera sommersa”. Da definire l’iter dei lavori, ma secondo il primo cittadino “non si potrà che iniziare ad intervenire dalle zone più colpite dall’erosione. In base ai quantitativi di materiali che verranno autorizzati si deciderà nel dettaglio da dove iniziare”.
Se per la ghiaia arrivano notizie positive, non può dirsi altrettanto per le scogliere radenti, che avrebbero dovuto proteggere tre delle concessioni balneari più pesantemente colpite: Storione, Trentasette e Salè. Una difesa d’emergenza a ridosso degli chalet che sembrava ormai avallata. Appena due settimane fa, ad un incontro in comune con i concessionari di spiaggia, il contributo dalla Regione di 176.000 euro per effettuare l’opera veniva annunciato come già assegnato. Il tema non era oggetto della Conferenza dei servizi odierna, ma se ne è parlato in un altro incontro che ha interessato l’intera costa regionale, a cui era presente anche il Sib, sindacato balneari. Stefano Alessandrini, titolare dello chalet Trentasette e rappresentante Sib, è rassegnato: “Purtroppo non ci sono novità confortanti, l’esito dell’incontro è totalmente deludente. Le radenti per il momento non si faranno, se ne riparla dopo la stagione estiva. All’inizio ci avevano detto che le radenti non si potevano fare, poi si è aperto uno spiraglio, i problemi normativi e burocratici erano stati apparentemente superati. Ora che sembrava tutto fatto ed i soldi stanziati, per problemi di bilancio l’intervento non si può più attuare in questa fase e se ne riparlerà, se tutto va bene, tra qualche mese. Sono profondamente deluso da questa politica regionale, all’Amministrazione comunale non mi sento di imputare colpe, la responsabilità non è loro”.
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