La Sutor alle porte dei playoff
con un Ciarpella in più

SERIE C SILVER - Il diciannovenne Francesco è tornato nella "sua" Montegranaro dopo la fertile esperienza in Florida, tra le fila del Port St. Lucie del coach Mike Woodbury. Davanti al teen agers l'interessante coda di stagione con i gialloblù veregrensi

MONTEGRANARO – “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” scriveva Antonello Venditti, e mai parole furono più azzeccate per descrivere la storia di Francesco e Montegranaro.

Il primo, 19 anni vissuti a pane e pallacanestro, è partito per la Florida a novembre per vivere un’esperienza importante presso la academy di Port St. Lucie del coach Mike Woodbury. La seconda è la sua città natale, dove si allena e gioca per le due squadre di basket più importanti: la Poderosa (proprietaria del cartellino) e la Sutor.

Ci ha sorpresi rivederlo sul parquet dopo cinque mesi di nuovo con la maglia gialloblù addosso, la stessa maglia che in versione celebrativa il presidente Molly Pizzuti donò a Francesco durante la sua ultima partita contro San Benedetto alla Bombonera. Da quel 4 Novembre ne è passato di tempo, e mentre la Sutor cercava di conquistarsi un buon piazzamento in vista dei playoff, dall’altra parte dell’oceano il numero 11 veregrense si faceva valere a suon di canestri in quei palazzetti che in Italia siamo abituati a vedere soltanto in tv. Naturalmente, non vedevamo l’ora di fare il punto della situazione con il diretto interessato.

Ciarpella, bentornato a Montegranaro. Come può definire l’avventura in America?

“È stata una bella e sicuramente molto utile esperienza, non solo sotto l’aspetto cestistico ma anche per quanto riguarda l’aspetto umano. Un’esperienza che avrebbe dovuto essere più lunga ma che ho deciso di stoppare, almeno per il momento, per sostenere l’esame di maturità qui in Italia”.

Cosa ha acquisito dal punto di vista tecnico? Dove pensa di essere migliorato?

“Penso proprio che opportunità come queste possono cambiare qualsiasi ragazzo e per certi aspetti sono sicuro sia successo anche a me. La cosa in più che ho acquisito sicuramente è la capacità di avere una conversazione in inglese, cosa che inizialmente non mi era possibile. Sotto l’aspetto cestistico invece, credo di essere migliorato in quegli ambiti in cui gli americani pongono maggiore attenzione, soprattutto a livello individuale, ma sarà il tempo a darmi eventualmente ragione”.

Coach Mike Woodbury infatti, non voleva più farla partire da come ci risulta…

“Penso sia normale, si era creato un bel rapporto con la squadra. Non è stato facile neanche per me lasciare quelle persone con cui ho passato 24 ore al giorno per 5 mesi e con le quali ho condiviso tutto. Come non è stato facile per me non lo è stato neanche per loro, ma sono cose che capitano e che si supereranno col tempo”.

Francesco Ciarpella durante un match in canotta sutorina

Qual è la cosa più bella che ha vissuto? Ha presente quella sorta di storia da raccontare ai nipoti?

Una sola? È difficile (sorride, ndr). Sicuramente racconterò di aver giocato contro un’accademia che è tra le migliori cinque degli Stati Uniti. Entrare nel loro campus e nel loro palazzetto è stato qualcosa di stupendo. Ma la cosa più bella di quel giorno è stato giocare contro un ragazzo della mia età che al 100% verrà scelto al primo round nel prossimo draft nba (Anfernee Simons). Un’altra bella storia che porto con me sono le Final Eight che abbiamo vinto laureandoci così campioni della Florida. Momenti che sicuramente non dimenticherò!”

Abbiamo notato che dall’America seguiva spesso la Sutor via social. Come ha visto la squadra in questi mesi? È cambiata molto rispetto alle prime partite di quando era a Montegranaro secondo lei?

“Sì, cercavo di seguire tutti i match in trasferta grazie alle dirette Facebook, e dove non arrivava internet c’erano sempre i miei genitori che mi aggiornavano in tempo reale. Mi ha fatto molto piacere vedere i miei compagni giocare. Sinceramente la cosa più importante che ho notato è che il gruppo si è unito molto, riuscendo a superare alcuni momenti difficili. Credo che la squadra sia pronta per combattere, per onorare la maglia e per concludere la stagione nel migliore dei modi”.

E’ atterrato mercoledì scorso e subito, già sabato, ha tastato il parquet per questo secondo esordio con la maglia della Sutor a Pesaro. Si sente pronto per la sfida di domenica e per i playoff?

“Mi ha fatto un piacere immenso ritornare a giocare sabato e ovviamente spero di farlo ancora il prima possibile. Sono arrivato da poco e ho probabilmente bisogno di qualche giorno per rientrare nei meccanismi, ma non mancherà sicuramente la cattiveria agonistica per combattere al fianco dei miei compagni in questo finale di stagione.”


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