L’esterno offensivo Andrea Petrucci
FERMO – La fascia da capitano cesellata sul braccio, il cross intarsiato lungo l’area protetta da Volpe alla Douglas Costa in maniera precisa ed infallibile per la zucca di Sperotto, la corsia destra bruciata ed asfaltata dal suo piè veloce, i 2.549 minuti giocati che superano i 2.545 di Leonardo Bonucci.
Andrea Petrucci, uno della “vecchia guardia” gialloblù fautrice del salto dalla D alla C, a distanza di un anno esatto da quella data scolpita nella mente e nei cuori canarini (13 aprile, ndr), racconta la sua emozione nell’aver indossato quel pezzo di stoffa dal peso incommensurabile, in una giornata cruciale per i gialloblù.
“Il mister ha deciso che dovessi indossarla io, ma il capitano è e rimane Comotto – afferma Petrucci -. E’ una prova di orgoglio perchè ti responsabilizza però, come ha detto Urbinati la scorsa settimana (fu lui il capitano in Vicenza-Fermana del 4 aprile, ndr), quando manca Marco siamo tutti capitani e lo abbiamo dimostrato. Mi ha fatto molto piacere averla al braccio in una giornata indimenticabile, per noi e per chi l’ha vissuta dal primo all’ultimo minuto sugli spalti in simbiosi con noi. Quest’anno abbiamo dato prove di carattere che, a mio parere, non tutte le squadre sono riuscite ad esprimere. Domenica, nonostante fossimo in difficoltà, ci siamo compattati ed abbiamo compiuto un’impresa. Questo gruppo, grazie alla sua unità e forte sinergia tra tutte le sue componenti, riesce a fare delle cose grandiose. E domenica ne è stata la dimostrazione”.
Al suo primo anno tra i Pro, l’esterno di Arquata traccia un suo bilancio personale: “In Serie C il livello è più alto, non incontri il singolo giocatore che si distingue dagli altri ma squadre preparate e corazzate che ti studiano. Finora sono riuscito a mettere a segno 7 assist e 3 gol, grazie a tutta la squadra. Senza i miei compagni non avrei fatto quel che ho fatto. C’è sempre da migliorare e grazie all’impegno quotidiano nelle sedute di allenamento e all’esperienza cerco di maturare di giorno in giorno. Soddisfatto per i gol realizzati? Potrei anche esserlo considerata la mia prima esperienza nella serie che conta, ma per mia indole non lo sono mai, perchè ci si deve sempre perfezionare. In questo momento l’importante è pensare alla squadra, a raggiungere l’obiettivo salvezza, a fine anno si tireranno le somme”.
La fucina Made in Marche parla anche del suo futuro a tinte gialloblù. “Ad ottobre ho firmato un triennale che mi legherà alla Fermana fino al 2020. A Fermo sto benissimo e mi fa piacere che la società creda in me. La mia prima esperienza qui è stata in Eccellenza e ho vissuto le emozioni con questa casacca in tutte le sue sfaccettature. Lo scorso anno con questa maglia ero in D e, ad un anno esatto da quelle res gestae, sono contento di averla riportata in questa categoria che merita. Adesso dobbiamo puntare al mirino al mantenimento della stessa”.
Ironman Petrucci si è assentato solo in due occasioni in questo campionato: con il Mestre nella gara di andata per via di un acciacco e con il SudTirol nel girone di ritorno, pena la squalifica rimediata nel corso nella gara contro la Sambenedettese. Un rosso che si fa ancora fatica a digerire.
“L’avevo presa molto male. Di certo non mi aspettavo un’accoglienza calorosa e sapevo che avrei trovato al Riviera un clima ostile, ho preso tanti insulti e fischi, ma fa parte del calcio. Sin dal riscaldamento ho notato che gli occhi erano tutti puntati su di me, ma francamente non ho fatto nulla, anche perchè il mister è molto ligio ed attento ai nostri comportamenti. Mi è dispiaciuta l’immagine che ne è uscita fuori dai giornali e le conclusioni affrettate che ne sono state tratte. Ormai è acqua passata, l’ho dovuta accettare e va bene così”.
Umberto Simoni in Vaticano
Nel fine settimana senza calcio giocato in quota ai canarini arrivano ugualmente i tradizionali umori del presidente Umberto Simoni.
“Sono contento ed orgoglioso di essere il presidente della Fermana. Lo scorso anno abbiamo vinto il campionato di Serie D con quattro giornate di anticipo; quest’anno, in campo professionistico, a quattro giornate dalla fine siamo ad un passo dall’obiettivo. Anche se la possiamo chiamare “speranza”, continueremo a lottare fino alla fine ed a credere nei playoff. Tutto questo è frutto di una società seria dove in primis va un dovuto ringraziamento a tutta la famiglia Vecchiola, con Euro e Maurizio che ci seguono passo passo ed agli altri soci che ci sostengono con dedizione ed intelligenza. Sono onorato di aver partecipato all’udienza di Papa Francesco a Roma insieme a tutti gli altri presidenti della Lega Pro. Nonostante non fosse la prima volta, questa è stata particolarmente sentita ed emozionante”.
“Veder giocare giovani di alcune società di Lega Pro insieme a ragazzi del Campionato IV categoria nei campi allestiti tra la fontana ed il colonnato del Bernini a Piazza San Pietro ed osservare Papa Francesco fermare il veicolo per salutarli è stato davvero commovente – ha concluso Simoni -. Come si fa a non essere emozionati di fronte a piccoli bimbi uniti nel nome del calcio? Tengo a ringraziare la Lega Pro, in particolare il presidente Gabriele Gravina, per avermi dato l’opportunità di poter rappresentare la Fermana a questo incontro, rendendomi ancora più fiero dei colori gialloblù.
Se la Fermana resterà a guardare la concorrenza impegnata sul campo, Unicef e Lega Pro lanciano invece l’ultima fase del campionato di Serie C nel segno della solidarietà. Sarà possibile infatti per ogni tifoso sostenere la propria squadra del cuore e allo stesso tempo compiere un gesto di solidarietà sostenendo l’Unicef nella campagna “Bambini sperduti”.
Infatti in occasione delle gare in programma per questi quattro turni di campionato le società si impegneranno a donare 1 Euro all’Unicef per ogni biglietto staccato. Per quanto concerne la Fermana, sarà donato 1 Euro sulla base dei tagliandi a tariffa intera e non su quelli soggetti alla promozione “Uno di Noi”, attiva già a partire dalla gara contro il Gubbio.
Sottolinea il presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera: “Siamo orgogliosi di sapere che da oggi alla 38° giornata di campionato la Serie C sarà al nostro fianco, sui campi da gioco, per aiutare i troppi bambini e adolescenti sperduti, colpiti da conflitti, violenze o povertà, alla ricerca di una vita migliore. Siamo al loro fianco offrendo protezione e recupero sociale”.
Aggiunge il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina: “La Lega Pro è onorata di aver intrapreso un percorso con Unicef, che è diventato un cammino condiviso con i nostri club e che si arricchisce di una nuova tappa che coinvolge anche i tifosi delle nostre squadre. Il nostro calcio si basa sui valori ed è diventato uno strumento in grado di lanciare messaggi positivi per dare un supporto concreto ai tanti bambini che vivono situazioni di difficoltà”.
Queste le adesioni dei club del Campionato Serie C, ancora in aggiornamento:
Siena, Pistoiese, Pisa, Giana Erminio, Cuneo, Arzachena, Sudtirol, Albinoleffe. Pordenone, Renate, Triestina, Teramo, Fermana, Rende, Ravenna, Virtus Francavilla ed Alma Juventus Fano.
Grazie alla campagna “Bambini Sperduti”, nel 2017 in Itali, nell’ambito di One Unicef Response, sono stati oltre 7.000 i minori stranieri non accompagnati raggiunti dall’Unicef; 1.195 i kit d’emergenza distribuiti a bordo delle navi della Guardia Costiera; 1.600 gli operatori sociali formati; 2.100 gli adolescenti che hanno partecipato ad attività di supporto ai percorsi educativi e oltre 500 i minori ascoltati attraverso piattaforma digitale U-Report on the Move, che permette un canale diretto con i minori con cui si è condotto un percorso volto all’empowerment e allo sviluppo delle competenze di vita.
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